Al primo maresciallo Simone Careddu il riconoscimento "Una vita per la patria"
Quattordici anni dopo l’inizio della missione in Afghanistan, l’Associazione Nazionale Mutilati Invalidi di Guerra (Sezione di Parma) e l’Associazione culturale “Libertà Parmigiana”, del tutto apolitiche e senza finalità di lucro, hanno deciso di comune accordo di consegnare un riconoscimento al Primo Maresciallo dell’Esercito Italiano SIMONE CAREDDU, rimasto gravemente ferito nel corso della missione e da allora costretto a muoversi su una carrozzina. Con questa iniziativa, le due Associazioni intendono additare all’opinione pubblica lo straordinario esempio di amor Patrio e di attaccamento al dovere offerto da tutti i nostri militari impegnati nei diversi teatri internazionali. Il riconoscimento “Una vita per la Patria” sarà consegnato al Maresciallo Careddu nel corso di una cerimonia ufficiale che si terrà Sabato 7 novembre 2015 (inizio ore 11:00) al Palazzo Ducale di Parma, Sede del Comando Provinciale Carabinieri cui va il sentito ringraziamento di entrambe le Associazioni per l’ospitalità concessa. Dopo i saluti iniziali, interverranno la Presidente dell’A.N.M.I.G. di Parma, Signora Zobeide Spocci, e il Presidente di “Libertà Parmigiana”, il giornalista e scrittore Pino Agnetti. Prenderà quindi la parola il Primo Maresciallo Simone Careddu. A concludere la cerimonia sarà il Generale di Brigata Cesare Alimenti, Comandante Militare Esercito “Emilia-Romagna”.
Il Primo Maresciallo Simone Careddu, originario di Cabras in Sardegna, è rimasto gravemente ferito in Afghanistan il 14 luglio 2009 a seguito di un attentato esplosivo contro il mezzo dell’Esercito Italiano su cui stava rientrando alla base. Nell’esplosione, causata da un ordigno nascosto lungo la strada, ha perso la vita il P rimo Caporal Maggiore Alessandro Di Lisio, originario di Campobasso, e altri due militari italiani sono rimasti feriti. Dopo l’attentato, il Maresciallo Careddu ha subito sette interventi chirurgici e ha dovuto affrontare un lungo percorso di riabilitazione nel centro specializzato di Nottwil, in Svizzera. Nonostante i miglioramenti resi possibili dalla sua eccezionale forza d’animo, il Maresciallo ha però perso l’uso di entrambe le gambe e oggi è costretto a spostarsi su una carrozzina. Fa parte della Nazionale Italiana Paralimpica, nelle cui fila si è distinto agli “Invictus game” disputatisi nel 2014. Tre anni dopo l’attentato di cui è rimasto vittima, si è sposato con la signora Tiziana. L’11 ottobre 2011, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano gli ha conferito la “Croce d’Onore” con la seguente motivazione:“Per le sue straordinarie qualità umane e morali e per avere contribuito a tenere alti gli ideali di Pace e di Solidarietà”.