"Dalla realtà all'invenzione della realtà": mostra personale di Marco Sandrini alla galleria Sant'Andrea
DALLA REALTA’ ALL’INVENZIONE DELLA REALTA’
50 anni raccontano la ricerca mai definitivamente conclusa di un uomo che attraverso la sua arte pittorica prova a raccontare il mondo.
E il suo racconto è sempre provvisorio, originale, proiettato all’interpretazione e non alla sola descrizione. Nelle opere della giovinezza l’artista, curioso e attento osservatore dei fatti di natura, dipinge spesso paesaggi, fiori, scene di vita agreste. Nei suoi paesaggi la luminosità e la dolcezza della nebbia e delle velature conducono a un lirismo incantato che ricorda Turner, il pittore che la nebbia la inventò perché prima di lui semplicemente non esisteva.
Anche lo studio della figura umana lo appassiona e i numerosi ritratti, volti di donne, bambini, persone a lui care, lo stanno a testimoniare.
Nelle ultime opere troviamo l’artista informale che cerca nelle cose la forza, lo slancio, l’improbabile, l’astratto, il furore espressivo che accompagnò Max Ernst. E non sono solo linee di forza a caratterizzare le sue tele ma anche il cromatismo e la materia che incontrò Kandinskij.
Tecniche, materiali e modalità espressive dell’artista sono in continua evoluzione. Ama dipingere su legno. Legno liscio, ruvido, grezzo, come si faceva anticamente. Perché la superficie del legno con le sue diverse porosità e rugosità si presta a facilitare lo sfumato o a garantire il curioso effetto materico, o a proporre il levigato leggero. Alcune volte utilizza materiali diversi raccolti in natura. La loro presenza nel quadro rafforza la sua costante invenzione del mondo. Quale mondo? Quello che re-inventa il reale, che lo ri-propone, che lo ri-genera. Così, anche attraverso questi elementi inanimati, elementi morti, il mondo ri-vive e ci consegna nuovi, poetici e originali scenari.
Ci sono echi dell’Impressionismo, del Surrealismo, del Futurismo e dell’Astrattismo nei 50 anni di pittura di Sandrini, ma c’è soprattutto la ricerca costante di nuove e diverse modalità di leggere il mondo che proprio per questo è sempre re-interpretabile.
Mariangela Pasciuti