Pallante, addio a destra e sinistra
Il Movimento per la Decrescita Felice (MDF) di Parma organizza, con il Patrocinio del Comune di Parma, un SEMINARIO per il giorno sabato 12 marzo ore 16:30 presso la sala “Salsi” della Biblioteca Internazionale Ilaria Alpi, vicolo Delle Asse, a Parma.
Si dialogherà con Maurizio PALLANTE (saggista e autore del libro “DESTRA E SINISTRA ADDIO”, oltre che fondatore del Movimento per la Decrescita Felice), ripercorrendo i temi più profondi del libro, ovvero che oggi «….È il momento di intraprendere un percorso politico nuovo, di aprire una nuova fase della storia in cui l’economia non sia più schiava della distopia della crescita infinita. Se si abbandona l’ideologia della crescita, che ha accomunato da sempre la destra e la sinistra, sarà ancora possibile articolare in maniera diversa e rilanciare la tensione all’uguaglianza.»
«Il confronto politico tra destra e sinistra si è sempre svolto a partire da una comune valutazione positiva del modello di produzione industriale. Entrambe lo hanno considerato un progresso perché, grazie all’evoluzione scientifica e tecnologica, ha accresciuto la produzione di merci, consentendo all’umanità di entrare in un’epoca d’abbondanza senza precedenti. Ma oggi la crescita ha oltrepassato le capacità del pianeta di fornirle la quantità crescente di risorse di cui ha bisogno, e il mercato induce a scatenare guerre per tenere sotto controllo le zone del mondo più ricche di risorse, suscitando nei paesi meno industrializzati ondate migratorie incontenibili. Per bloccare le cause di questi processi distruttivi è necessario sviluppare tecnologie più avanzate, finalizzate ad accrescere l’efficienza con cui si trasformano le materie prime. Occorre avviare una decrescita selettiva, fondata sulla riduzione degli sprechi e dell’impronta ecologica dell’umanità. Se si abbandona l’ideologia della crescita, che ha accomunato la destra e la sinistra, è anche possibile articolare in maniera diversa e rilanciare la tensione all’uguaglianza. Una critica alla gestione della destra di questa fase storica, e una presa di coscienza che la sconfitta della sinistra sia stata la sconfitta dell’applicazione storica che ha dato dell’uguaglianza, non dell’idea di uguaglianza. Del resto, come ha avuto un inizio storico, la diade “destra–sinistra” potrebbe avere fine con la fine della possibilità di continuare a far crescere la produzione di merci.”