Raffaella bellani - sogno a Chaos Art Gallery
Le donne, il mondo, i pesci. Ecco le tematiche di Raffaella Bellani. Ma cosa li lega, oltre ai materiali che s’insinuano e sovrappongono? Un filo invisibile e inconscio, tra terra e cielo, tra aria e acqua, aldiquà e aldilà. È un graffito sottile tra scritte sospese e sguardi affioranti, in bilico tra passato e futuro, è un’evocazione e un’invocazione interiore. Un sogno. Bellani ha sempre fatto molti ritratti, quasi tutte donne con dentro universi di cose, scatole cinesi d’immagini, fioriture di pensieri e memorie come giochi di riflessi, emersioni simboliche e oniriche. Il suo linguaggio è solo apparentemente realistico, figurativo, perché poi invade i territori dell’inconscio, andando oltre, divenendo surreale e metafisico. Le giustapposizioni di tecniche che sembrano inspessire le sue tele, creando rilievi, paradossalmente le sgravano del peso della materia, approfondendo le piste d’indagine, moltiplicando le chiavi di lettura. La sua è una pittura solo apparentemente semplice e immediata, ma in realtà è estremamente introspettiva e articolata. Le ultime opere vedono protagonisti pesci, colorati e fantastici, silhouettes elementari fluttuanti nell’etere. Eppure sono archetipi e simboli alchemici, veicoli muti di messaggi ineffabili. Aggrappati ad essi, su altalene, quasi mimetizzate sono donne e bambine dai capelli rossi e ricci, vitali apparizioni del sé. Non bisogna lasciarsi ingannare anche qui dalla semplicità di queste scene, leggere, quasi decorative, eppure misteriose. Le superfici graffiate, elaborate con inserti materici raccontano poi molto più di una storia individuale e personale, ma dispiegano in sguardi e profili l’eterno femminino, l’Anima mundi, la donna nella sua essenza. Si sente come la Bellani dipinga in un trasporto quasi medianico, afferrando intuizioni superiori, esprimendo l’arcano dell’esistenza con gesti artistici che scavano pensieri. Dietro le tele (e talvolta anche sopra, quasi in filigrana) trascrive il diario interiore di questi momenti estatici, le tracce per orientarsi nei labirinti dell’anima. E poi ecco sorgere una parola: ricongiungimento. Il filo del sogno conduce in alto, oltre quella superficie scabra, oltre la pelle segnata e lo sguardo d’incolmabile attesa. Le sue opere spingono sempre verso approdi d’ulteriori immaginazioni. Sogni o magie? Forse entrambe le cose.
Sono nata a S. Secondo Parmense il 9 luglio del 1973, vivo e lavoro a Fidenza in provincia di Parma. La passione per il disegno mi accompagna da sempre e già dai primi anni di scuola diventano il mio modo di esprimere istinti ed emozioni. Mi sono diplomata all’istituto d’arte P. Toschi di Parma nella sezione di decorazione pittorica sotto la guida della professoressa e artista Elsa Coli, del professore, scenografo e scultore Brunivo Buttarelli nonché il professore e architetto Luigi Varvaro. Lo studio e approfondimento stilistico e tecnico è proseguito oltre la scuola affinando la metodologia e la tecnica dei colori acrilici, della pittura ad olio, dell’acquerello, perfezionando le abilità con i carboncini in una continua ricerca e sperimentazione. Iniziai a dipingere in maniera veristica il paesaggio per poi passare a studiare la figura, che tanto amo sin dai tempi della scuola.
Negli ultimi anni la mia ricerca si è focalizzata essenzialmente sulla figura, evolvendomi stilisticamente in una continua integrazione di tecniche differenti. Nella complessità del mio sentire e delle mie ragioni non ho mai un unico punto d’osservazione: immagini si sovrappongono e scorrono nel mio immaginario, proiettate emozionalmente dal mio cuore, fino ad esprimersi nella mia arte. Sovrapposta, intersecata, attraversata, spesso in trasparenza, la figura evanescente di donna traduceva rappresentativamente l’identità umana. Anime sospese tra la realtà e l’immaginario, tra i doveri e i sogni di evasione o di realizzazione, tra questo e l’altro mondo, tra l’indifferenza e l’essenza.
Ad un certo punto mi resi conto che la mia ricerca doveva essere ancora più profonda. Il mio percorso personale cambia, si evolve, divento più consapevole ed un mondo mi si apre davanti, ma soprattutto dentro! Sono in grado d’indagare, naturalmente, oltre che in me stessa anche negli altri e quindi decido di invertire la rotta e cambiare la direzione del viaggio. Non cerco più soggetti che possano inconsapevolmente interpretare il mio sentire. Il viaggio è mio verso di loro e grazie al mio processo creativo interpreto e indago artisticamente il loro mondo. Il viaggio è quasi mistico e la connessione con il Divino inevitabile e fondamentale fino a raggiungere piani sensoriali diversi. Approfondire ed affinare la tecnica in una continua ricerca stilistica, nonché personale ed animica è il movente del mio percorso artistico che al momento mi ha portata ad interfacciarmi in una nuova dimensione stilistica tra l’espressionismo astratto e il surrealismo mentre il mondo onirico mi accompagna e la metafisica s’insinua.
MOSTRE
Mostre collettive in Italia: Torino, Genova, Salerno, Parma, Fidenza e Milano.
Mostre personali: Fidenza, Busseto, Gavi (Alessandria).
Nel marzo 2020 ha esposto a Scope Art New York.