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Sabato, 2 Dicembre 2023
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Teatro Regio: dopo 40 anni torna 'La Favorita' di Donizetti

Appuntamento venerdì 25 e domenica 27 febbraio

La favorita', grand opéra in quattro atti di Gaetano Donizetti su libretto di Alphonse Royer, Gustave Vaëz e Eugene Scribe, debutta al Teatro Regio di Parma, dove torna in scena dopo 40 anni, venerdì 25 febbraio, ore 20.00 e domenica 27 febbraio 2022, ore 15.30 nel nuovo allestimento realizzato in coproduzione con Teatro Municipale di Piacenza, con la regia di Andrea Cigni, le scene di Dario Gessati, i costumi di Tommaso Lagattolla, le luci di Fiammetta Baldiserri.

Matteo Beltrami, sul podio dell'Orchestra Filarmonica Italiana e del Coro del Teatro Municipale di Piacenza, preparato da Corrado Casati, dirige il cast composto da Simone Piazzola (Alfonso XI), Anna Maria Chiuri (Leonora di Guzman), Celso Albelo (Fernando), Simon Lim (Baldassarre), Andrea Galli (Don Gasparo, per la prima volta al Teatro Regio), Renata Campanella (Ines, per la prima volta al Teatro Regio). Concepita per il debutto a Parigi, dove Donizetti aveva già riscosso grande successo con 'Marin Faliero', 'Roberto Devereux', 'L'elisir d'amore' e 'Lucia di Lammermoor', e dove il compositore si era trasferito in seguito a un periodo difficile a livello professionale e familiare, culminato con la perdita della moglie e della terza figlia, l'opera andò in scena alla Salle Le Pelletier dell'Opéra il 2 dicembre 1840 riscuotendo un'accoglienza entusiasta da parte del pubblico. Come spiega lo storico Giuseppe Martini, Donizetti "compie con 'La favorite' un attento lavoro di mediazione fra gusto francese e italiano […]. Priva di musiche di cerimoniale e di scene altisonanti, è un'opera certamente di profilo assai snello per le abitudini dell'Opéra. Ma il risultato del lavoro di Donizetti resta una delle sue partiture più eleganti, e non solo nel celebrato quarto atto, per cui si spiega l'affermazione di Arturo Toscanini quando diceva che 'La favorita è tutta bella!"'.

Al momento della traduzione in italiano, affidata a Francesco Jannetti, l'opera conobbe una vicenda tormentata a causa della censura. La vicenda storica di Léonor di Guzman, amante del sovrano Alphonse XI che per lei ripudiò la moglie, e l'inserimento del personaggio di Fernand, novizio pronto a tradire la sua vocazione per amore, valse all'opera non pochi rimaneggiamenti nel titolo, nella traduzione e nell'ambientazione: per la prima italiana a Padova nel 1842 fu rappresentata con il titolo Leonora di Guzman, mentre a Roma andò in scena con il titolo Dalia e con l'ambientazione ottomana nel XIV secolo, mentre la Scala commissionò una trasposizione ambientata in Siria nel 1113, intitolata Elda. (Adnkronos) 

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