Medea di Seneca al Teatro Due con Maria Paiato
Dopo il grande successo di Anna Cappelli, una straordinaria Maria Paiato si misura con Medea di Seneca, un personaggio estremo e definitivo, guidata dalla potenza rigorosa e visionaria di Pierpaolo Sepe. Lo spettacolo, prodotto dalla Fondazione Salerno Contemporanea, sarà in scena a Teatro Due giovedì 15 e venerdì 16 maggio alle ore 21.00. Il furore e l’emarginazione, sono questi i tratti della Medea, un personaggio complesso capace di esaltare le doti attoriali della Piato. “Medea ha salvato gli Argonauti, racconta il regista, ha reso possibile il loro successo e il loro ritorno, in particolare il ritorno del cantore Orfeo, colui che sulla sua lira fonda il sapere dell’Occidente. Ebbene, il cuore rimosso di questo Occidente è Medea, la sua ira cieca, il suo furore solitario. Un cuore nero e rimosso pulsa e giace sotto le fondamenta scricchiolanti di un intero mondo. La sua furiosa ira deflagra, le fondamenta collassano e ciò che si mostra con mostruosa vividezza è la radice oscura di una colpa tanto universale da non avere più colpevoli. Le macerie lasciano la scena vuota di ogni ricostruzione, il futuro non è che lo spettro di questo atroce rimorso”.
“Medea è tragedia che mostra le ragioni irragionevoli di una donna che ‘non sa frenare né l’ira né l’amore’”, continua il regista, “che non accetta le leggi del tempo e degli altrui desideri e le ragioni colpevoli di un uomo che oblia in un’azione pietosa il suo delitto primario: Giasone ha infranto i sacrosanti limiti del mondo alla ricerca del vello, Medea infrange i sacrosanti legami della maternità. Nell’impeto di un desiderio che strumentalizza l’altro in un atto permanentemente oltre natura, si spalanca il mondo contemporaneo del disumano.e Giasone oltre i limiti della quiete che preserva l’uomo dai suoi stessi baratri - prosegue Sepe -. Una ricerca senza meta e senza esito, che una volta innescata esige di ‘infrangere con la tua furia le sacrosante leggi dell’universo’. Una relazione che non può che darsi come massacro. Un dolore ingiusto e incolmabile di cui si è al contempo vittime e artefici, un dolore che esplode nel cuore dell’ira. Questa furia dolorante è Medea”.
MEDEA di Seneca. Traduzione e adattamento Francesca Manieri in scena Maria Paiato con Max Malatesta e con Orlando Cinque, Giulia Galiani, Diego Sepe scene Francesco Ghisu costumi Annapaola Brancia D’Apricena luci Pasquale Mari trucco Vincenzo Cucchiara foto di scena Pino Le Pera, aiuto regia Luisa Corcione, direttore di scena Clelio Alfinito, tecnico elettricista Carmine Pierri, realizzazione costumi Sartoria Orlì, progetto grafico Luca Mercogliano, assistente volontario scene Valeria Mangiò, assistente volontario costumi Claudia Volpe, assistente volontario regia Simone Giustinelli, regia Pierpaolo Sepe, produzione Fondazione Salerno Contemporanea Teatro Stabile d’Innovazione si ringrazia il Comune di Napoli - Assessorato alla Cultura e Teatro Stabile di Napoli durata 90′ (tempo unico)
Informazioni e biglietteria 0521/230242 biglietteria@teatrodue.org -
www.teatrodue.org