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Citterio, ReteAmbiente: "Il motore per la combustione del grasso si è spento, un'altra volta"

Secondo quanto riferito da Reteambiente l'impianto cogeneratore dell'azienda Citterio per la trasformazione dei grassi del prosciutto si sarebbe spento un'altra volta. Blocco già a novembre 2014, causa di un grave malfunzionamento, all'insaputa degli Enti di tutela ambientale

"Gli Enti di controllo e difesa della salute pubblica e ambientale sono a conoscenza che il motore del cogeneratore di Citterio per la combustione dei grassi dei salumi ancora una volta si è fermato?" Giuliano Serioli, rappresentante di Reteambiente Parma ne dà la notizia per la seconda volta in circa un anno e mezzo da quando è stato avviato l'impianto. 

Quando è avvenuto il primo blocco, che ha portato alla sostituzione totale del motore, gli Enti non ne sapevano nulla. E' stato proprio il coordinatore di Reteambiente ad avvertire le Istituzioni. "L'impianto fin dalla sua nascita ha avuto una miriade di problematiche -continua Serioli- non solo il grippaggio del motore, ma anche problemi legati allo sversamento di liquami nel rio limitrofo e odori pesanti avvertiti dagli abitanti del quartiere residenziale collocato a pochi metri dallo stabilimento Citterio". 

LE VOCI DEI RESIDENTI - "Non solo odori nauseanti ma anche odori che fanno pensare a sostanze acide" lamentano alcuni abitanti "in certi periodi non potevamo tenere neanche le finestre aperte, abbiamo avuto lacrimazione agli occhi e irritazioni alle mucose".

Le segnalazioni per le continue esalazioni hanno portato alcuni abitanti di Poggio Sant'Ilario a sporgere denuncia "pensavamo di poter vivere in un ambiente di campagna più salubre della città ed invece ora temiamo per la salute dei nostri figli e nipoti".

Si chiede giustamente una abitante: "Gli odori li percepiamo in modo immediato così come i fumi che a volte prendono colorazioni nere al mattino, ma quanto inquina questo impianto? Quanto è compromessa la nostra salute?" 

Qui riportiamo l'articolo scritto dal coordinatore di ReteAmbiente Giuliano Serioli sui rischi provenienti dal cogeneratore per la trasformazione dei grassi animali dell'azienda Citterio.

CITTERIO, UNA BOMBA CHIMICA? E’ assurdo che il maggior prosciuttificio della “food valley” si sia trasformato in un impianto chimico altamente inquinante.

"Il motore del cogeneratore Citterio, a Poggio Sant'Ilario, è di nuovo fermo. Da un mese. Grippatosi lo scorso novembre, e ricostruito ex novo, il motore è ripartito in aprile ma, come già accaduto la prima volta, la sua vita è durata solo qualche mese. A comunicarlo sembra sia stato addirittura il direttore dello stabilimento, rivolgendosi alla gente del posto inferocita per gli odori che di giorno e di notte ammorbano l’aria. Naturalmente, a suo dire, è fermo per manutenzione, ma una normale manutenzione non dura più di qualche giorno. Era fermo per manutenzione anche quando è grippato nel novembre scorso? Evidentemente anche il trattamento chimico del grasso per far precipitare il fosforo con acido solforico non è sufficiente ad impedire le incrostazioni a valvole ed iniettori e soprattutto non frena la corrosione delle parti meccaniche.

Il motore è dunque fermo, ma l’impianto di rendering continua a trattare il grasso. La bollitura di cotenne ed ossa provoca quell’odore persistente di fritto durante il giorno, aroma che il postcombustore non può eliminare. Il grasso di risulta viene poi lavato con acido solforico per far precipitare il fosforo, ma provoca una puzza insostenibile e pungente, che prende alla gola. Ad essere preoccupati per l’impianto Citterio non sono solo gli abitanti del posto.  Provincia ed Arpa sono stati allertati per gli odori persistenti nel sistema fognario che conduce al depuratore di Felino, liquami provenienti da S. Ilario Baganza, che potrebbero compromettere la depurazione delle acque reflue. La decisione pare essere stata presa: convocare Citterio ad una nuova conferenza dei servizi entro ottobre per affrontare la situazione di petto. Cosa stia facendo Citterio l’abbiamo scritto un mese fa.

Per poter bruciare il grasso non può solo degommarlo e centrifugarlo come è  scritto nella autorizzazione, ma occorre trattarlo chimicamente per abbassarne l’acidità ed eliminare il fosforo. Il grasso è costituito da fosfolipidi, molecole in cui al carbonio si lega il fosforo. Se bruciato, il carbonio provoca incrostazioni a valvole ed iniettori del motore e il fosforo provoca la corrosione delle parti meccaniche dello stesso. Ma evidentemente anche il trattamento chimico non basta a preservare il motore. Questo  trattamento, però,  trasforma il cogeneratore in una vera bomba chimica. Con emissioni di anidridi solforose e solforiche a camino, oltre ad ossidi di azoto e polveri sottili e immissioni di liquami altamente inquinanti nel sistema fognario. E’ assurdo che il maggior prosciuttificio della “food valley” si sia trasformato in un impianto chimico altamente inquinante. Citterio è una potenza economica e finanziaria che fa pubblicità in tv. Sono gli enti pubblici ora a doversi muovere e accertare se l’autorizzazione concessa viene elusa ed aggirata con grave pregiudizio della salute dei cittadini. Chi vincerà?"

RETTIFICA- L'azienda fa sapere tramite i propri legali che si tratta di un cogeneratore e non di un inceneritore 

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