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Festival dello Sviluppo Sostenibile, intervista a Francesco Fulvi

Il Festival dello Sviluppo Sostenibile si terrà a Parma dal 22 maggio al 7 giugno. Gli appuntamenti in calendario sono 26. Ne parliamo in questa intervista con Francesco Fulvi, presidente dell'associazione Manifattura Urbana, uno degli organizzatori del Festival.

Fulvi, qual è il messaggio del Festival dello Sviluppo Sostenibile?

"Il festival è importante per fare massa critica su argomenti fondamentali per il futuro ma che facilmente sono dimenticati. C'è una scarsa considerazione della sostenibilità, nelle sue varie accezioni: sociale, economica e ambientale. E, quindi, portare a Parma delle persone autorevoli è positivo per ricordare ai cittadini i problemi, ad esempio quello legato ai cambiamenti climatici, e anche per avere idee per cambiare o modificare stili di vita, altrimenti le cose non possono che peggiorare. Ogni decisione quotidiana va presa con consapevolezza dell'influsso che ha, sulla mobilità, sul cibo, sul vestirsi". 

Come si interfaccia lo sviluppo sostenibile con Parma. Che rischi corriamo nella nostra città e provincia?

"Il rischio preponderante deriva dal cambiamento climatico: le statistiche ci dicono chiaramente che abbiamo estati sempre più calde, con la conseguenza che si consuma più energia per raffrescarsi ma con effetti negativi sul microclima attorno e, in realtà, rendendo il tutto meno confortevole. Questo poi crea altri problemi collaterali sull'ambiente, con il calo della disponibilità di acqua, e sul versante sociale, a causa delle disparità di condizioni di vita che inducono minor coesione". 

C'è un problema ambientale sottovalutato a Parma?

"Beh, i dati dell'Arpae sui valori di pm10 e pm2,5 , le polveri sottili, sono noti. In inverno sforiamo quotidianamente i limiti ma rispetto ad altre città, penso ad esempio a Parigi, ancora non si sono presi provvedimenti forti e strutturali in prospettiva, con limitazioni pesanti alle auto più inquinanti. Dovremmo fermarci a riflettere di più sulle conseguenze per la salute di questo livello di inquinamento, specialmente verso la salute dei bambini. Dal nostro punto di vista, di associazioni, l'importante è non fermarsi e continuare l'opera di informazione e divulgazione in particolare presso gli adulti. Bambini e ragazzi sono molto più recettivi".

Parlando di sostenibilità c'è l'esperienza del vostro 'modulo Eco' ealizzato in piazzale della Pace. Che effetti ha avuto?

"Volevamo dimostrare che un certo tipo di casa non consuma, anzi può produrre energia, proprio come sta facendo adesso il modulo Eco: non inquina e dà energia all'esterno. Ma il bello è che non abbiamo inventato nulla: sono esempi di case che funzionano in Alto Adige o in Germania. In più l'abbiamo costruita con materiali del tutto naturali, come la terra cruda. Posso dire che il sole è il nostro riferimento per tutto. Il modulo Eco è stato importante anche dal punto di vista sociale: è diventato un punto di aggregazione, gratuito, frequentato dai cittadini per tante iniziative diverse".

Al Festival ci saranno esperti noti come Mercalli, Lombroso, Petrini. Voi quali eventi proponete?

"Proprio al modulo Eco verrà Angelo Consoli, dell'ufficio europeo di Rifkin, per parlare di economia circolare. Un altro evento importante sarà la presenza a Parma dello studio Tam Associati, che lavora con Emergency nel sud del mondo, e curatori del padiglione Italia all'ultima biennale di Venezia. Propongono un modello di architettura a contatto con la gente, il contrario delle archistar. Infine ci sarà una serata con il gruppo Studio Azzurro che presenterà l'esito della 'stazione creativa' per la progettazione dell'area verde di via Verona, al San Leonardo. Date e informazioni aggiuntive sono sul sito del festival". 

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