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il primo documentario italiano sulla fibrosi cistica entra nelle scuole.

“ASPETTANDO LA CURA, LA VITA CON LA FIBROSI CISTICA” è il titolo del documentario che porta la firma del regista Stefano Vaja. Il Film risulta particolarmente idoneo ad un pubblico di giovani che rappresentano la cittadinanza attiva del domani. Il primo istituto ad aderire alla proiezione è stato l'istituto ITIS Istituto Tecnico Industriale Statale Leonardo da Vinci di Parma. In una sala gremita e partecipata i 300 studenti hanno assistito alla proiezione e si sono confrontati con il regista, con l'Associazione Lifc Emilia promotrice dell'evento, con Chiara rappresentante AIDO e i medici del centro di cura FC di Parma, presenti in sala.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ParmaToday

LIFC Emilia onlus, l'Associazione che da 30 anni si occupa di solidarietà concreta verso i malati affetti da fibrosi cistica e le loro famiglie, ha voluto dare loro voce attraverso la produzione di un film-documentario a tematica sociale in cui i malati si raccontano in prima persona. Un viaggio tra emozioni diverse che si intrecciano in modo semplice e spontaneo e che penetrano con forza nel cuore dello spettatore. "ASPETTANDO LA CURA, LA VITA CON LA FIBROSI CISTICA" è il titolo del documentario che porta la firma del regista Stefano Vaja, fotografo e videomaker che si occupa di reportage sociale, teatro, etnografia. Il Film risulta particolarmente idoneo ad un pubblico di giovani che rappresentano la cittadinanza attiva del domani. Per questo motivo si è pensato di privilegiare il canale divulgativo scolastico. A Parma è stato proiettato al cinema Astra, in collaborazione con l'istituto ITIS Istituto Tecnico Industriale Statale Leonardo da Vinci, alla presenza di circa 300 studenti che si sono confrontati con partecipazione e attenzione con il regista, il rappresentante di AIDO e i medici del centro di cura FC di Parma, presenti in sala. Il progetto, nato da Lega Italiana Fibrosi Cistica Emilia, finanziato in parte da Fondazione Cariparma, con la collaborazione dell'Ospedale di Parma e con il patrocinio di AIDO e Comune di Parma, vuole essere un contributo alla diffusione della conoscenza di questa patologia e quindi anche un sostegno alla ricerca di terapie risolutive. Quella che emerge dal film documentario è una storia corale di sofferenza e speranza, di dolore e ironia. Le testimonianze che i pazienti ci regalano sono un esempio di consapevolezza e coraggio, anche nell'attesa per un indispensabile trapianto. La riflessione riguarda questa malattia nello specifico, ma si allarga poi a considerazioni di carattere generale, sul senso da dare al tempo che ci è concesso vivere e su quanto sia importante la decisione di donare i propri organi e tessuti. Riflessioni che coinvolgono tutti. La Fibrosi Cistica è la malattia genetica grave più diffusa, ma resta una malattia poco conosciuta dall'opinione pubblica, soprattutto nel nostro Paese. E' una malattia multiorgano, che coinvolge in particolare i polmoni, che nei casi più gravi è necessario trapiantare. Purtroppo non è ancora stata trovata una cura risolutiva. Nel 1959 l'età media di sopravvivenza dei bambini affetti da fibrosi cistica, negli Stati Uniti, era di soli sei mesi, oggi siamo arrivati a 40 anni, grazie ai progressi fatti dalla ricerca, che occorre sostenere attraverso finanziamenti sia pubblici che da parte dei privati. L'Ospedale di Parma è sede in Emilia del Centro di Riferimento Regionale della Fibrosi Cistica, diretto dalla dott.ssa Giovanna Pisi. La Lega Italiana Fibrosi Cistica - Emilia ha sede a Parma. Per informazioni: fibrosicisticaemilia@libero.it

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