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Venerdì, 19 Aprile 2024
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pillole di r.esisto: la maratona del teatro del cerchio

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ParmaToday Pillole di “r.Esisto” – La maratona del Teatro del Cerchio. #rEsisto #24hteatrotdc #parma2021 #teatrodelcerchio #cuboparma #resistenzaculturale In attesa della maratona teatrale h24 in programma in diretta streaming dagli studi della web tv on demand Qubìtv e sui canali social del Teatro Del Cerchio da SABATO 6 MARZO alle 20:00 fino alla sera di DOMENICA 7 MARZO, voglio darvi alcune pillole di anticipazione delle performance che verranno messe in onda. Istruzioni per l’uso: si precisa che i contributi sono stati scelti dai singoli artisti, che hanno liberamente scelto di mandarli, come sarà indicato nei ringraziamenti finali. Per il riscontro dovrete attendere le perfomance. La ricostruzione in forma di narrazione è una mia personale creazione, prende spunto dalle parole e potrebbe non coincidere con il significato che la frase ha nell’opera, è solo un gioco e se potete sorridete. Non ci sarà solo il Festival a fare da contorno il 6 marzo, ma per un pubblico raffinato una vera presenza scenica sarà la ricetta vincente degli artisti del Teatro del Cerchio e dei loro ospiti. Se intrattenimento deve essere ecco il mio contributo. “Tutto nel mondo è burla/L'uom è nato burlone/La fede in cor gli ciurla,/Gli cura la ragione. Tutto gabbati! Irride/L'un l'altro ogni mortal,/Ma ride ben chi ride/La risata final.” E allora mascheriamoci e godiamo, godiamo del tempo, godiamo della natura e di quello che la natura ci offre e chiediamoci chi proferirà questa frase: “La luna è il giorno dentro la notte e se la luna riempie la notte non ho paura e dormo". Il sonno ristoratore? Il sonno che rigenera. Il sonno che fa r.Esistere il cervello. Ecco quindi che la modalità streaming forse è un sonno ristoratore, e forse, dico forse, potrà portare ad una nuova luce. Nell’attesa ci si rivolge ad un passato, in cerca di conforto, e così si viaggia con la mente ed il ricordo va dove la paura e il terrore facevano parte della vita quotidiana. Non è difficile accumunare la r.Esistenza alla voglia di sopravvivere. “Nel campo (di concentramento) noi cercavamo di mantenerci persone, ad esempio cercavamo di ricordare le poesie, cercavamo di ricordare un po’ di storia. Quando ci trovavamo con le francesi loro dicevano qualche poesia di Verlaine o di Baudelaire" suona come un ricordo di chi lo scrive ma al tempo stesso sembra appartenere a chi lo legge. L’uomo si identifica con l’io narrante e anche oggi nei momenti di difficoltà per reagire cerca un sostegno. Ora come allora la cultura lo può aiutare. La cultura però ti pone domande come queste: "Ci siamo chiesti cosa non sarà più, dopo la fine del Tempo. Non ci sarà più fame, né sete, né arsura mai… Ma possiamo noi immaginare un luogo dove, insieme a ogni male, scompare anche il calore del sole sulla pelle? Dove il pane e il vino restano metafora del Cristo e non sapore? E cosa ne sarà di tutti coloro che amiamo se non saranno con noi?". Ecco quindi che senza che ce ne accorgiamo dentro di noi prendono posto dei veri e propri attacchi di passione, che lentamente si impossessano dei nostri spazi, dei nostri pensieri, dei nostri respiri. Una voce pian piano sale e esclama: "Ci sei ancora lo so, adesso sonnecchi, sento il tuo respiro. Le tue visite inattese e appassionate mi fanno un po' meno paura e dopo tanti anni finalmente ho capito perché mi sei venuto a cercare". Ma non bisogna cedere al panico… E pian piano quindi dobbiamo lasciare spazio alla consapevolezza per arrivare ad affermare che “Ci sono giorni che resistono e che dovresti ricordarti sempre, ma che poi per qualche motivo scivolano via… questi sono i giorni senza paura…” Dobbiamo pertanto permettere al nostro pensiero di volare libero e scivolare via. Perché può accadere che scivolando dai ricordi al presente ci si accorga che ciò che conta “È il modo con cui il mondo ci dice che sta morendo.” E così accade che se “Ogni sera guardo le luci sopra la mia testa fino a quando, accecato, non distinguo più quella naturale dal buio che la circonda.” allora occorra chiedersi se “Siamo ombre di luce che risplende fino ad accecare o siamo solo il buio che sparisce di fronte alla luce innaturale degli uomini?” La risposta potrebbe essere a quel punto “E la paura!?”, E così dalla mente scendiamo al corpo che però non può oggi essere reale, e la danza ne soffre, diviene eterea, diviene un tutt’uno con la mente. Sarà forse un “corpo politico”? C’è ancora difficoltà a riappropriarsi del materiale e dobbiamo rendercene conto, dobbiamo prenderci il tempo di farlo, di realizzarlo. E se il tempo manca? Se di giorno non possiamo? Se di notte non dormiamo? Non resta che fare come i bambini, usare lo stupore: “Ecco un sacchetto di sogni trovato tra le radici di un albero. Brillano come le stelle. Chi l’ha detto che per sognare bisogna tenere gli occhi chiusi? Molte volte servono occhi aperte e gambe forti.” Cuore e cervello, occhi e gambe. Il corpo comunque c’è, e come la mente ha bisogno di essere alimentato, di essere sostenuto, ecco quindi che “in questi momenti uno si rende conto di come sia bello non essere soli e poter contare sulla comprensione di un amico. Stare a digiuno in due è come consolarsi a vicenda.” Mente-corpo, corpo-mente verissimo ma “se uno parla ad un amico cercando la sua comprensione cosa ne riceve?” Comprensione, cibo, entrambi? Vero è che bisogna avere la possibilità di poter scegliere a chi chiedere “Ci sono persone a cui basta fare “pss”….” E così girano le opere, girano gli autori e arriva il saluto finale: “se semo visti... bisou bisou”. Un po’ vernacoliere, un po’ internazionale questo è il mondo del teatro, che mi piace nella sua essenza e che riesce anche a farsi etereo ma rimanere reale. Vi ricordo che a questa iniziativa parteciperanno attori e attrici provenienti da diverse realtà teatrali cittadine e da altre fuori regione. Ecco l’elenco completo (in ordine alfabetico) degli artisti: Simone Baroni, Jacopo Bianchini, Sabina Borelli, Rocco Antonio Buccarello, Nicoletta Cabassi, Marco Cacciola, Giulia Canali, Corrado Caruana, Simonetta Checchia, Clelia Cicero, Federico Cornoni, Fabrizio Croci, Elisa Cuppini, Jessica D’Angelo, Davide Doro, Carlo Ferrari, Daniela Ferrari, Giordano Ferrari, Tindaro Granata, Francesca Grisenti, Mattia Molini, Alessandro Mori, Gian Marco Pellecchia, Agata Pelosi, Francesca Picci, Riccardo Reina, Chiara Rubes, Luca Savazzi, Silvia Scotti, Sandra Soncini, Cinzia Spanò, Alessia Stradiotti, Franca Tragni, Umberto Zarotti. Per la compagnia del Teatro del Cerchio: Mario Aroldi, Silvia Baiocchi, Gabriella Carrozza, Chiara Casoli, Anna Lisa Cornelli, Roberta Gabelli, Stefania Maceri, Martina Manzini, Antonella Mascitelli, Mario Mascitelli, Adriana Milani, Silvia Nisci, Giovanni Pazzoni, Silvia Santospirito, Loredana Scianna, Mattia Scolari, Maria Pia Pagliarecci. In ordine sparso i contributi qui citati verranno messi in scena e interpretati da: Nicoletta Cabassi, Mario Mascitelli, Carlo Ferrari, Sabina Borelli, Sandra Soncini, Mario Aroldi, Chiara Rubes, Loredana Scianna, Gabriella Carrozza, Franca Tragni, Francesca Grisenti, Giulia Canali. Spetterà allo spettatore individuare il singolo apporto e chissà che non si scopra una diversa chiave di lettura… D’altronde una così cospicua e varia partecipazione di tanti professionisti che si mettono in gioco speriamo sia foriera di una piena ripresa per loro, ma soprattutto per tutti noi che ne siamo diretti fruitori, e di tutto il mondo del teatro. Il teatro è vita e dobbiamo riprenderlo in mano come dobbiamo riappropriarci della nostra vita. Ma il teatro r.Esiste e ce la farà! Isabella Grassi
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