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alluvioni e soluzioni per la tutela dei territorio

Riflessioni idrogeologiche del gruppo AMO - COLORNO

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ParmaToday

Il giorno 7 dicembre presso la sala del consiglio comunale di Colorno, si è svolto un importante incontro riguardante le opere realizzate da Aipo ed Enti assimilabili (Autorità di bacino e Bonifica Parmense) per le difese idrauliche dei territori.  Le dettagliate descrizioni di opere nei centri abitati rivolte a difese puntuali dei punti critici hanno evidenziato da subito una impostazione idraulico/filosofica molto discutibile. Si è parlato di milioni di euro spesi in interventi tesi a rinforzare strutture portanti sempre in crisi per le enormi pressioni idrodinamiche nelle fasi di piena. Ricordo, molto stupito, di un dilemma su aperture vetrate con wasistas (?!) per far sfiorare i portici della Reggia....Oppure di rinforzi dei ponticelli soggetti a incoerenti spinte trasversali. Se questi denari fossero stati messi a disposizione per sottrarre definitivamente le piene dai centri abitati, oggi non ci sarebbero più  problemi. E così si è chiesto ai tecnici di Aipo come mai non si sono indirizzati verso le cosiddette "tracimazioni controllate" nonostante la pubblicità fatta. Secondo loro trattavasi esclusivamente di far sormontare dalle acque le arginature esistenti in zone ben definite. Caso raro. Secondo noi trattasi invece di ogni presidio idraulico teso a scaricare le acque in aree esterne all'alveo, come diversivi, traverse, scolmatori, sfiratori, ecc. fattibili in ogni conformazione geomorfologica, come ad esempio nell'alveo inciso del Baganza. Chiariti i termini, sono iniziati i dubbi. Forti dubbi. Interesse di Aipo è continuare a lavorare puntualmente per tentare di difendere i centri abitati agendo in funzione dei livelli di piena, peraltro in perenne aumento, vuoi per le piogge pazze di oggi, vuoi per le continue diminuzioni degli attriti dovuti a folli disboscamenti o interventi in alveo. Soprattutto facendosi finanziare a suon di milioni. Ma non certo per costruire opere definitive. Un Sindaco accorto allora dovrebbe cominciare ad avere anch'esso i nostri dubbi; in Università hanno sofisticati programmi che determinano le zone esondabili dei bacini fluviali in funzione delle portate, egli dovrebbe utilizzarli per appaltare le facili opere di pubblica utilità per una difesa definitiva, semplicemente facendosi dirottare i finanziamenti continuamente mal spesi da Aipo. In pratica si tratterebbe per lo più  di  scavare canali derivatori verso laghetti di accumulo, molto utili per l'irrigazione estiva. Progettazione scartata, come affermato da Aipo, con motivazioni assolutamente risibili: costi eccessivi e mancanza di aree esondabili. È esattamente l'opposto. I costi sarebbero decine di volte inferiori e le aree esondabili nei bacini pluviali di pianura sono praticamente infinite.....ma soprattutto il tutto si risolverebbe in pochi mesi. Altro importante risultato sarebbe la verifica, per quanto occorrer possa, della inutilità delle costose e devastanti casse di espansione. Ma in tal modo.....ad Aipo cosa resta?  Forse però la situazione più delicata e assurda spetta ai perenni alluvionati. Mentre le esondazioni/tracimazioni controllate/programmate difenderebbero in maniera veloce ed efficace i centri abitati, l'impostazione di Aipo lascia tutto tal quale ed incerto per anni a venire. Compreso la cassa di espansione di Casale, la quale, anche se realizzata, potrebbe non essere di capacità sufficente. Oltretutto nessuno sa cosa succede con determinate piogge nel bacino che sottende l'alveo nel tragitto verso Colorno!. La prova è che, secondo i loro sofisticati (?!) calcoli, Colorno non si sarebbe dovuta allagare con la piena ultima di un anno fa. Quindi ai calcoli nessuno deve più credere. Chi, come noi, li ha sperimentati sa che, ad iniziare dalle piogge storiche, dai coefficienti di attrito o di permeabilità e per finire alle portate solide, molto meglio è l'esperienza del barcaiolo/pescatore.  Ing. Roberto Colla Coordinatore rischi idrogeologici AMO - COLORNO

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