rotate-mobile
VIOLENZA GIOVANILE / Sorbolo

Il sindaco di Sorbolo contro le baby gang: “Ora basta, serve la lista dei bad boys”

Intervista a Nicola Cesari, anche consigliere provinciale con delega alla Sicurezza: "Parma fa solo da catalizzatore, tutto parte dai singoli ragazzi che vivono nei comuni della provincia. Servono più fondi nazionali per affrontare il disagio giovanile"

"Liste di ragazzi 'cattivi' e segnalati alle forze dell'ordine per combattere il fenomeno delle baby gang". E' questa la ricetta, sul modello del progetto sviluppato a Padova, di Nicola Cesari (in foto), sindaco del comune di Sorbolo Mezzani e consigliere provinciale con delega alla sicurezza del territorio, per combattere la violenza giovanile, sopratutto dopo i tanti episodi di risse ed aggressioni che sono avvenuti in centro a Parma. Secondo Cesari, però la città "fa solo da catalizzatore", il problema reale "è dei sindaci che dovrebbero conoscere i giovani che provengono dai loro comuni e la loro situazione famigliare per poter intervenire tramite i servizi sociali". 

Baby gang: ci spieghi meglio la sua proposta per contrastare la violenza giovanile...

"La mia proposta ricalca il progetto realizzato a Padova: creare una lista di quei ragazzi che sono stati segnalati dalle forze dell'ordine, allo scopo di promuovere un Osservatorio sul disagio giovanile. La mia idea è di partire dai comuni della nostra provincia: sono loro ad avere la principale responsabilità per gli episodi violenti che accadono a Parma. La città funziona solo da catalizzatore: tutto parte dai singoli, che vivono in provincia, e si danno appuntamento a Parma attraverso chat  e social. Vorrei dare la possibilità ai sindaci di ricostruire lo status famigliare di questi ragazzi, che spesso sono anche vittime di alcune situazioni. Una lista di 'cattivi' in senso costruttivo. In questa rete potrebbero esserci, per esempio, le società sportive che potrebbero segnalare se questo o quel giovane non si è presentato all'allenamento". 

Anche a Sorbolo sono presenti questi gruppi: da che tipo di famiglie provengono?

"Ogni comune deve farsi carico delle situazioni che vive a livello locale: a Sorbolo Mezzani ci sono 4-5 di questi ragazzi. Li conosco e li ho riconosciuti nei video che stanno girando in rete. So chi sono e non è un caso se si trovano a partecipare a queste risse. Vorrei avrere a disposizione un riscontro oggettivo per capire se questi ragazzi sono del nostro comune. E così dovrebbe essere anche per gli altri comuni della provincia. Non è solo una questione economica: si alcuni ragazzi 'problematici' provengono da famiglie in difficoltà ma altri, invece, hanno alle spalle famiglie benestanti. Finiscono in queste dinamiche più per moda: si danno appuntamento tramite i social e le chat, proprio per prendersi a botte. Con la pandemia ed il lockdown queste situazioni sono aumentate esponenzialmente". 

Cosa dovrebbero fare la politica regionale e nazionale per risolvere il problema delle baby gang ?

"Dovrebbero essere investiti più fondi per le politiche giovanili, proprio nell'ottica di finanziare questo tipo di progetti. Noi, come comune di Sorbolo Mezzani, abbiamo aumentato esponenziamente la spesa per il sociale ma non tutti i comuni possono permetterserlo. Per questo motivo, per esempio, nel Pnrr, oltre ai fondi per la realizzazione di infrastrutture ci dovrebbero essere altri investimenti per il sociale, soldi in particolare da destinare alle politiche per i giovani. Non tutti i territori, infatti, hanno attualmente le risorse da investire in questo settore: non possono permettersi, per esempio, di sostenere il percorso di un ragazzo 'problematico', che frequenta una scuola di musica o un corso sportivo". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il sindaco di Sorbolo contro le baby gang: “Ora basta, serve la lista dei bad boys”

ParmaToday è in caricamento