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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Badanti, baby sitter e colf: proposta di legge Maestri presentata a Roma

"L'assistenza familiare - ha spiegato la parlamentare - è ormai diventata una forma di welfare complementare a quello pubblico che talvolta, purtroppo, non è in grado di rispondere al meglio alle mutate e crescenti esigenze assistenziali delle famiglie"

Rafforzare gli sconti fiscali per badanti, baby sitter e colf. E’ questo l’obiettivo della proposta di legge presentato dalla deputata parmigiana Patrizia Maestri e sottoscritta da altri 33 deputati del Partito Democratico. La proposta è stata presentata in una conferenza stampa a Roma in cui la parlamentare era affiancata da Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera, da Silvia Fregolent, componente della commissione finanze e da Andrea Zini vicepresidente di Assindatcolf (Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico).

“L’assistenza familiare – ha spiegato la parlamentare - è ormai diventata una forma di welfare complementare a quello pubblico che talvolta, purtroppo, non è in grado di rispondere al meglio alle mutate e crescenti esigenze assistenziali delle famiglie che oggi, nonostante le consistenti spese sostenute per queste figure professionali, non ricevono alcun sostengo dallo Stato se non un limitato sconto fiscale”.

La proposta di legge interviene sul Testo unico delle Imposte sui Redditi, innalzando rispettivamente gli importi massimi deducibili per oneri (contributi Inps E Inail) e detraibili per le spese (retribuzioni) da 1.549,37 a 2.500 euro e da 2.100 a 4mila euro rideterminando da 40mila a 50mila il reddito massimo al di sotto del quale è possibile fruire dello sconto fiscale al 19%. Detrazione oggi riconosciuta solo alle persone non autosufficienti e che la proposta di legge propone di estendere anche alle spese per l’assistenza ai bambini con meno di tre anni e agli anziani sopra gli 80. "Nella proposta - ha spiegato Maestri – ho inserito inoltre l’estensione a tutti i committenti (quindi anche alle famiglie) del limite di 2 mila euro nell’utilizzo dei voucher per la retribuzione del lavoro accessorio, oggi applicato solo agli imprenditori e ai professionisti. Il limite generalizzato a 7 mila euro, previsto in uno dei decreti attuativo del jobs act, infatti, rischia di incentivare impropriamente il ricorso al lavoro accessorio rispetto all’ordinaria contrattualizzazione, con evidenti ripercussioni negative sui diritti dei lavoratori – in special modo domestici – e sul loro futuro previdenziale”.

La proposta di legge è stata presentata anche insieme alle associazioni di categoria. “Il testo - ha sottolineato Maestri - è il frutto del confronto approfondito con le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali e ha l’obiettivo di rafforzare il sistema di welfare del nostro Paese ma anche quello di migliorare la qualità del lavoro e dei servizi nonché di agevolare, soprattutto per le donne, il conciliarsi dei tempi vita”.

Secondo l’Istat in Italia quasi 500mila tra badanti, colf e baby sitter non hanno un contratto di lavoro regolare. Una situazione insostenibile che danneggia i lavoratori privandoli di diritti fondamentali ed espone le famiglie a pesanti sanzioni. “Il rafforzamento del bonus fiscale – spiega la deputata Pd - consentirà di combattere più efficacemente l’elevato tasso di lavoro “nero” che affligge un settore che oggi, tra l’altro, vede un radicalizzarsi di forme estreme di precarietà attraverso il ricorso indiscriminato dei voucher”. 

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