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Quintavalla, l'intervento 'censurato' da Pizzarotti: “Non cedere ai ricatti"

All'indomani della bagarre durante l'assemblea pubblica di presentazione del bilancio 2013 Cristina Quintavalla della commissione Audit spiega cosa avrebbe voluto dire se solo le avessero dato modo di parlare: "Bisogna determinare il debito illeggittimo"

The day after. Cristina Quintavalla, 'censurata' ieri sera in assemblea, parla dalle colonne di ParmaToday. L'attivista della commissione Audit alla quale durante la presentazione del bilancio 2013 è stata negata la possibilità di esporre l'opinione di una parte di società civile che da tempo lavora proprio sul debito spiega come il Comune potrebbe proporsi alle banche in maniera alternativa, rinegoziando il debito.

“Il sindaco ha detto che sapeva cosa avrei detto, – spiega Cristina Quintavalla – e non mi ha fatta parlare. Sarebbe stata l'occasione ideale di confronto tra i politici che presentano il proprio operato e i cittadini che esprimono il proprio punto di vista e le proprie esigenze. Ma così non è stato. Un fatto gravissimo, in collisione con i principi di democrazia e trasparenza sbandierati dai 5 Stelle. Non ho boicottato, non ho disturbato, ho solo alzato la mano e chiesto di parlare. Il rifiuto categorico ricevuto è emblematico”.

“Il rapporto tra il Comune di Parma e le banche – continua – è un rapporto ormai precario, lo dimostra la difficoltà a reperire risorse. Quest’amministrazione ha il fiato corto. In un periodo di emergenza sociale come quello che stiamo vivendo predisporre un bilancio tecnico in perfetto stile montiano che non tenga conto dell’aumento del 120% delle cassa integrazioni e delle migliaia di posti di lavoro persi è inutile. Bisognerebbe essere meno acquiescenti nei confronti delle banche, non cedere ai loro ricatti. Necessitiamo di azioni di rottura con il passato. Bisognerebbe chiarire come è stato creato questo debito, da chi, individuarne la parte illegittima e rinegoziarlo. Ricalcolare il debito, gli interessi e le tempistiche di rientro. Dove sta scritto che bisogna mettere la città in una morsa per chiudere i carichi pendenti con le banche i soli cinque anni?”.

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