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Carta d'Identità elettronica, Vignali: “Inammissibile aspettare quasi due mesi”

"L’attrattività di una città dipende dall’accessibilità sia infrastrutturale sia in termini di servizi"

“A Parma servono ancora ben 50 giorni per ottenere l’appuntamento per fare la carta d’identità elettronica (Cie) e questo non è accettabile. Numerosissimi cittadini ci hanno segnalato il problema e così abbiamo verificato. È vero che la situazione è migliorata rispetto a gennaio, quando i tempi di attesa erano di oltre tre mesi, ma comunque l’obiettivo annunciato dalla giunta, non certo ottimale e soddisfacente, di scendere, entro giugno, sotto i 30 giorni d’attesa non è stato raggiunto. Anzi visto il prevedibile aumento delle richieste che avviene in estate, si può addirittura peggiorare la situazione”. Così il capogruppo Pietro Vignali, interviene sul tema dei servizi al cittadino. “Il confronto con le vicine città è impietoso: a Piacenza serve una settimana, a Reggio Emilia cinque giorni: questi sono i tempi d’attesa. E se si va in Lombardia le cose non cambiano: a Mantova l’appuntamento più vicino è a cinque giorni e a Bergamo addirittura è immediato, si consegnano i documenti allo sportello e servono solo sei giorni lavorativi per ottenere il pin e il puk.

Così come accadeva anche a Parma quando funzionava il servizio al cittadino in modo puntuale. Parma non può essere da meno rispetto alle città vicine, i tempi si devono attestare attorno alla settimana, come abbiamo constato accade in media. Anche perché oggi, dopo essere stati in passato un esempio di efficienza in Italia, siamo fanalino di coda purtroppo”. “Infatti, i servizi al cittadino che rientravano nel più ampio progetto Comune Amico, collocati agli sportelli al piano interrato del Duc, erano stati un fiore all’occhiello per l’intero paese, tanto che il ministero della Pubblica Amministrazione li portava come esempio di efficienza. Oggi il Duc è diventato un fortino inaccessibile – prosegue Vignali -. E la Cie è solo la punta dell’iceberg di un mare di inefficienza. I problemi di relazione con il Comune ci sono anche per i professionisti che devono confrontarsi con lo sportello edilizia o per le attività produttive che da anni richiedono l’istituzione di una via preferenziale, lo sportello unico”. “E, ancora, i cittadini che devono richiedere i permessi di parcheggio auto un tempo avevano a disposizione sportelli polifunzionali con personale di Infomobility. Oggi si ottengono solo su prenotazione o in modo digitale, con buona pace degli anziani che hanno difficoltà ad utilizzare le nuove tecnologie e che ora devono muoversi autonomamente nella giungla della burocrazia comunale”.

“Il Comune amico era già a un livello avanzato e, nonostante questo, avevamo previsto una ulteriore ottimizzazione con il servizio di tutoraggio che purtroppo anche quello è rimasto fermo. La realtà è che sono stati fatti diversi salti indietro che i cittadini di Parma non meritano. L’attrattività di una città dipende dall’accessibilità sia infrastrutturale sia in termini di servizi: è necessario semplificare modificando i regolamenti comunali per passare dall’autorizzazione all’autocertificazione e servizi al cittadini rapidi, efficienti e moderni. Purtroppo oggi siamo ben lontani da entrambi – conclude Vignali”.

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