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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Comunali, sondaggio BiDiMedia: Guerra favorito, Vignali perde punti a favore di Bocchi, giunta Pizzarotti bocciata

Voti di lista, coalizioni e scenari nella consultazione promossa dall'istituto di ricerca: il Pd resta il primo partito, in caso di ballottaggio vittoria schiacciante del centrosinistra

Il candidato di centrosinistra Michele Guerra rimane il favorito alle prossime elezioni comunali del 12 giugno con il 40% dei consensi. Dietro di lui Pietro Vignali, che perde punti a favore del candidato di Fratelli d'Italia si ferma sotto al 30%. Priamo Bocchi supera il 9%. E' questo lo scenario che esce dal sondaggio realizzato da BiDiMedia in collaborazione con Parmatoday. La giunta Pizzarotti? E' stata apprezzata dal 35% dei parmigiani, il 43% degli elettori di centrosinistra non l'hanno apprezzato. La percentuale arriva all'84% se prendiamo in considerazione gli elettori di centrodestra. 

Parma è sempre stata una città piuttosto atipica per l'Emilia Romagna. Al contrario delle altre città (Piacenza esclusa), Parma non elegge un sindaco di centrosinistra da esattamente 20 anni. Quest'anno probabilmente le cose potrebbero cambiare e Michele Guerra, grazie alla sua ampia coalizione a sostegno e alla divisione dell'opposizione, è il favorito numero uno per succedere a Federico Pizzarotti (ex M5S, poi candidatosi in maniera indipendente nel 2017 con Effetto Parma). 

Intenzioni di voto politiche

Prima delle comunali, vediamo lo scenario politico di partenza della città. A Parma, come in buona parte delle città, il Centrosinistra va nettamente meglio rispetto che alla media nazionale. Qui, se conteggiamo tutti l'area che va dai liberali al Movimento 5 Stelle, la coalizione progressista supera il 50% a livello politico, mentre il Centrodestra raggiunge il 42%, distante ben 9 punti. Primo partito è il Pd, con il 27,8%, seguono, staccati ed in lotta tra loro per la posizione, Lega e Fratelli d'Italia, entrambi attorno al 19%. Gli altri partiti sono tutti a singola cifra, con il M5S che si ferma ad un poco appagante 7,5% quasi raggiunto dalla Federazione tra Azione e Più Europa al 6,1%. Seguono gli altri partiti minori.

Il gradimento della giunta

Federico Pizzarotti è apprezzato dal 35% dei parmigiani: questo l'esito della domanda sull'operato  dell'amministrazione uscente. Un risultato non lusinghiero per il sindaco che comunque ha terminato i due mandati ed è impossibilitato a ricandidarsi. Nel precedente sondaggio condotto lo scorso novembre, l'operato del sindaco uscente aveva il 38% di voti positivi. In particolare, il 43% degli elettori di Centrosinistra non ha apprezzato l'operato di Pizzarotti, percentuale che sale all'84% tra gli elettori di Centrodestra.

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Le intenzioni di voto ai candidati

Il primo turno difficilmente regalerà a Parma un sindaco eletto: questo il risultato delle intenzioni di voto ai candidati. Rispetto al sondaggio condotto il 5 Aprile 2022, la situazione appare molto più netta sin dal 1° turno. La differenza più importante è dovuta alla presenza di Priamo Bocchi, candidato di Fratelli d'Italia, al 9,4%, che toglie importanti consensi a Pietro Vignali che infatti scende sotto il 30%. In leggero calo, pur rimanendo abbondantemente primo, Michele Guerra (40%). I voti in uscita dal Centrosinistra vanno essenzialmente a Dario Costi, candidato civico che recupera voti a destra e a sinistra ed è l'unico a crescere nettamente in questo sondaggio, pur rimanendo nettamente lontano dalla corsa per il ballottaggio. La grande frammentazione del primo turno produce un quadro spezzettato: al 3,% troviamo Enrico Ottolini di Europa Verde, al 2,9% Roberta Roberti di Parma Città Pubblica. Giampaolo Lavagetto di Parma 2020 raggiunge il 2,7%, mentre Michela Canova di Parma Democratica il 2,1%. Gli altri candidati (Bui, Galardi, Adorni e Vilnò) raccolgono un complessivo 3,2%.
E' importante segnalare che le candidature Roberta Roberti e Michela Canova sono state escluse dal TAR, per cui non potranno perdere parte alla competizione: dove si riverseranno i loro voti?

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I dati delle liste

Come per le intenzioni di voto politiche, anche alle comunali il Partito Democratico sarebbe primo partito secondo il sondaggio BiDiMedia, pur con percentuali inferiori dovute alle numerose liste civiche (19,7%). Al secondo posto troviamo la Lega con il 15,6%, segue Fratelli d'Italia al 10,1% che paga, rispetto al precedente sondaggio, la scelta di non appoggiare più Pietro Vignali. Seguono Effetto Parma (8,8%), la lista del sindaco uscente Pizzarotti, e le civica di Vignali, Guerra e Costi. A seguire tutte le altre liste. Da notare come il risultato delle liste ricalchi quello dei candidati, tranne che per Costi (7,1% come candidato, 6,5% come sommatoria della sua coalizione) e Bocchi (9,4% come candidato, 10,1% come lista). E' probabile, comunque, che queste differenze si assottiglino ancora durante la campagna elettorale. L'affluenza prevista è del 53%, praticamente stabile rispetto al dato di 5 anni fa.

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Il ballottaggio

Il risultato del ballottaggio tra Michele Guerra e Pietro Vignali sembra essere relativamente scontato: il primo condurrebbe con oltre 10 punti di vantaggio rispetto al suo avversario, crescendo leggermente rispetto al precedente sondaggio in cui raggiungeva il 55%. I flussi di voto tra I e II turno, nonostante la presenza di nuove candidature, sono rimasti praticamente identici, con entrambi i candidati che riescono a recuperare voti dagli esclusi al ballottaggio, ma con il centrosinistra che riesce più facilmente a riportare al voto i propri elettori. L'affluenza stimata è in leggera crescita rispetto alla precedente
rilevazione: ora è al 48,5%. 

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Probabilità di vittoria e previsioni

I parmigiani credono che sarà Michele Guerra il prossimo sindaco di Parma: questo è lo scoglio principale che il candidato di Centrodestra dovrà superare in questo mese scarso di campagna elettorale. Solo il 26,1% di concittadini ritiene infatti che vincerà, e tale dato può risultare assai penalizzante. Un candidato visto come perdente può infatti perdere consensi verso chi è ritenuto più credibile (effetto bandwagon), oltre a scoraggiare i militanti. Da segnalare, comunque, che rispetto alla precedente rilevazione sono calati nettamente gli indecisi, andando a far crescere la percentuale di Vignali che infatti passa dal 20% al 26% nel giro di un mese e mezzo. Guerra, in ogni caso, cresce anche lui di 2,5 punti. Si tratta di un dato di cui tener conto, anche in campagna elettorale,
dato che, generalmente, gli indecisi degli ultimi giorni tendono sempre a votare per il candidato apparentemente favorito.

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