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«Edizilia scolastica, il governo ha sanato un errore del Pd»

I parlamentari Murelli e Pisani (Lega): «Approvato un emendamento del Carroccio che risolve la situazione. Ora il voto al Senato. Fondi bloccati dalla Consulta perché il precedente decreto del Pd è stato giudicato incostituzionale. Con buona pace della Provincia, dei sindaci Dem e dell’ex sottosegretario De Micheli»

 «Tanto rumore per nulla. I soldi per la manutenzione delle scuole ci sono. Giovedì sera, alla Prima commissione (Affari costituzionale) del Senato, è stato votato e approvato, all’interno del Decreto milleproroghe, un emendamento della Lega che ha sanato la situazione. Entro pochi giorni sarà votato dall’Aula del Senato. Con buona pace dei gufi che nei giorni scorsi hanno lanciato allarmi a sproposito per una situazione creata dal Pd nella scorsa legislatura. I Dem fecero il decreto senza verificare se fosse corretto dal punto di vista costituzionale».

A dare la notizia, e a commentarla, sono i parlamentari piacentini della Lega, Elena Murelli e Pietro Pisani.

«Grazie alla Lega - continuano la deputata e il senatore - i progetti previsti per il risanamento e l’ammodernamento delle scuole andranno avanti. La sinistra dopo avere fatto un decreto, cancellato poi dalla Consulta, ha addossato ad altri il mancato finanziamento della messa in sicurezza degli edifici scolastici».

Il ministero dell’Economia e finanze ha bloccato le risorse, dopo la sentenza della Corte Costituzionale dello scorso 18 aprile. La sentenza della Consulta ha dichiarato l'incostituzionalità della norma che autorizzava la spesa. La situazione non riguarda solo l'edilizia scolastica, ma l’intero fondo investimenti di tutti i ministeri. «Il Mef - ricorda Murelli - non ha concesso la disponibilità delle risorse, in attesa della definizione della questione. Una vicenda nota ai più alti livelli politici, compreso l’ex sottosegretario piacentino Paola De Micheli che, stranamente, pur essendo stata al Mef, solo ieri si è fatta sentire chiedendo a gran voce una sanatoria della legge che noi, nel frattempo, avevamo già realizzato. Siamo intervenuti con rapidità perché l’unico modo per sbloccare i fondi era un emendamento al decreto legge proroga termini per superare il vizio di incostituzionalità. Cosa che abbiamo fatto subito».

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