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Lettera del presidente dell'Anpi ai candidati sindaco

Ecco la lettera aperta che è stata inviata da Aldo Montermini, presidente dell'Anpi, ai candidati sindaco di Parma per sollecitarli ad una risposta e ad un impegno sui temi e sui valori alla base dell'antifascismo: appuntamento sabato 27 sotto i portici del Grano alle 16.30

Elezioni Amministrative dell'11 giugno. Ecco la lettera aperta che è stata inviata da Aldo Montermini, presidente dell'Anpi, ai candidati sindaco di Parma per sollecitarli ad una risposta e ad un impegno sui temi e sui valori alla base dell'antifascismo e che costituirà la base per la discussione pubblica organizzata per il prossimo sabato 27 maggio sotto i Portici del grano in piazza Garibaldi dalle 16,30 in poi.

LA LETTERA - Vivere la polis spazio di cittadinanza, luogo di democrazia. Appello ai candidati sindaci democratici, alle forze politiche della città. Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola. Giovanni Falcone

Le città sono «oggi i luoghi in cui le insicurezze concepite e incubate nella società si manifestano in forma estremamente condensata e perciò particolarmente tangibile» (Z. Bauman). L’incertezza del futuro e le molteplici paure che caratterizzano le esistenze rischiano di portare alla chiusura degli spazi urbani, alla costruzione di nuovi muri, a nuove recinzioni. Il senso dello Stato e il senso della comunità allora, anche a Parma come nel resto dell’Italia, rappresentano il più efficace antidoto alle paure, una promessa di opportunità numerose e differenti per tutti, la via al rispetto dei diritti e alla pratica dei doveri all’interno di uno spazio urbano condiviso. A questo patrimonio comune si aggiungono anche e soprattutto le culture politiche che hanno plasmato la storia di Parma. Ci riferiamo in particolare all’articolata cultura antifascista e partigiana portatrice dei valori di uguaglianza, libertà e giustizia sociale che ritroviamo nella nostra Costituzione, valori che non sono frutto di una concessione ma di una conquista, armi preziose per ritrovare il coraggio civile davanti all’indifferenza, alla corruzione, all’arroganza assunta troppe volte dal potere. Oggi più che mai è necessario che ogni forza politica coerentemente democratica s’impegni per arginare la pericolosa messa in discussione di quella cultura, per scongiurare l’approdo verso una collettività immobile e chiusa, facile preda dei razzismi e delle derive neofasciste e xenofobe che attraversano l’Italia e l’Europa, lontana da quello spirito di responsabilità individuale che ha caratterizzato la scelta partigiana. Attraverso la conoscenza dei processi di costruzione della memoria dell’antifascismo e della Resistenza, fuori da ogni retorica o monumentalizzazione, un Comune responsabile può guidare la comunità a riappropriarsi degli strumenti critici utili a leggere e comprendere l’oggi, a vivere attivamente gli spazi urbani trasformando la città in un laboratorio di idee e in un luogo di partecipazione.

A giugno a Parma si terranno le elezioni amministrative: l’occasione per un appello alle Istituzioni il cui ruolo nella vita comunitaria è fondamentale affinché con il loro agire esse si facciano portatrici di un cambiamento culturale profondo, si impegnino per risvegliare la passione civile e per coinvolgere i cittadini nel progetto di città futura. Quindi, con tutta la serietà che la situazione attuale esige, l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - Comitato Provinciale di Parma chiede ai candidati coerentemente democratici e alle forze politiche che li sostengono: “Cosa pensa di fare il candidato sindaco di Parma per esercitare il proprio ruolo in un'ottica di rispetto per i cittadini e gli abitanti di Parma, di rispetto per quella cultura politica antifascista e democratica cui la comunità deve la propria identità, e, di conseguenza, in un’ottica di attuazione dei dettami costituzionali?” Non sembri banale ricordarlo, ma l'art. 114 della Costituzione inizia affermando che “La Repubblica è costituita dai Comuni...”. Il Comune è dunque un organo dello Stato, quello “Stato” di cui ciascuno di noi è parte fondante; è il primo contatto di ogni cittadino con le Istituzioni. Il Comune in quanto tale ha come mandato primario, nel limite delle sue possibilità, quello di applicare in modo “sostanziale” e non soltanto formale la Costituzione italiana e i suoi principi democratici. Ogni essere umano è chiamato alle proprie responsabilità verso se stesso e verso il prossimo, crediamo che chi si

candida ad amministrare questa città non lo possa fare senza tener conto di questo fondamentale dovere.

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