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ELEZIONI COMUNALI

"Il candidato del centrosinistra non può essere un assessore di Pizzarotti"

Intervista alla consigliera del Pd Caterina Bonetti: 'Il partito deve fare le primarie. Sarà difficile spiegare agli elettori la coalizione con i nostri attuali avversari di Effetto Parma: su stadio e aeroporto non siamo ancora scesi nei dettagli"

Il Pd, primo partito cittadino alle Regionali del 2020, dopo dieci anni di opposizione alla giunta Pizzarotti e al gruppo consigliare Effetto Parma, si presenterà alle prossime elezioni Comunali proprio insieme agli ex avversari. Una coalizione di centrosinistra allargata per tentare di tornare alla guida della città dopo anni. Ora si cerca il nome di un candidato sindaco in grado di tenere insieme le varie anime.

Un accordo elettorale che sarà difficile da far digerire agli elettori. Su alcuni temi, come i nuovi progetti per lo stadio e l'aeroporto, poi, lo stesso Partito Democratico è spaccato a metà.

Da una parte la maggioranza, seppur risicata come dimostrato dal congresso di dicembre che ha visto l'elezione di Michele Vanolli come segretario cittadino, dall'altra la minoranza, rappresentata da Caterina Bonetti (nella foto), consigliera comunale del Pd, che ha perso la corsa alla segretaria per pochi voti.

In Consiglio a fare opposizione alla giunta Pizzarotti dal 2018 sarà una delle nuovi voci del centrosinistra di Parma, soprattutto in vista delle prossime elezioni Comunali.

Che prospettive ha per le prossime elezioni comunali? 

"È in atto il tavolo del centrosinistra per provare a creare una coalizione ampia - spieha la Bonetti - all'interno c'è una bella fetta del panorama politico cittadino di quest'area. E' chiaro che sarà una bella sfida perchè si viene da dieci anni di gestione Pizzarotti. La coalizione Pd-Effetto Parma si è poi estesa a Sinistra Italiana, Articolo uno, Italia Viva, Cantiere Draghi, +Europa, Emilia Romagna Coraggiosa, Volt e ai socialisti. Dall'altra parte la destra sembra preparare una candidatura civico-centrista con Vignali che si sta facendo notare. Dopo due anni di pandemia la città è stanca: ci sono alcuni problemi che vengono manifestati in maniera forte dalla cittadinanza. Visto il vasto astensionismo il grosso lo faranno, non tanti gli elettorati storici, ma chi sapra convincere la gente ad andare a votare"

Dopo 9 anni di opposizione il Pd si presenterà insieme al gruppo consigliare di maggioranza, contro al quale sta ancora facendo opposizione in Consiglio 

"Si, infatti questa è la difficoltà più grossa che vedo rispetto all'elettorato. Spero che questa operazione venga capita dall'elettorato del Pd e di Effetto Parma e degli altri partiti della coalizione che, pur non essendo in Consiglio, hanno espresso posizioni critiche rispetto alle scelte dell'Amministrazione Pizzarotti.

Sullo stadio come gruppo consigliare del Pd abbiamo deciso di portare avanti l'attività amministrativa e cioè di sostenere una linea di attenzione rispetto ad un progetto molto pesante: pensiamo comunque che ragionare sul Tardini non sia un tabu. Abbiamo lavorato tanto per cercare una mediazione tra le varie posizioni".

Sui temi dell'aeroporto e dello stadio avete quindi raggiunto un accordo all'interno della coalizione? 

"Diciamo che per ora abbiamo trovato una piattaforma comune. Su temi come l'aeroporto e la mobilità non siamo scesi, per ora, nei dettagli programmatici perchè si trattava di capire se potessero convivere diverse visioni e, al momento, sembra di si".

Si è quindi rinunciato ad approfondire per tenere insieme le varie anime...

"Più che approfondire si è restati su linee di indirizzo e non di dettaglio. Piuttosto che dire si o no a un infrastruttura in assoluto si è preferito dire: noi tendenzialmente siamo a favore di uno sviluppo che tenga conto della tutela ambientale. Per cui si dovrà tener conto, per esempio, del consumo di suolo però non si troverà, in questa prima fase, una definizione chiara di un piano di mobilità o, rispetto all'aeroporto, di ampliamento o di non ampliamento".

Le primarie quindi appartengono al passato?

"Secondo me no, come Pd abbiamo le primarie da statuto. Nelle prossime settimane si cercherà un nome unitario, che possa andar bene per tutte le componenti della coalizione. Nel momento in cui questo nome non si dovesse trovare - e non potrà essere, per esempio, un assessore di Effetto Parma - secondo me le primarie sarebbero lo strumento adeguato".

Quindi Michele Guerra non è uno dei nomi possibili? 

"E' un nome che può essere fatto ma io penso che se si dovesse discutere di un assessore allora lì tornerebbe in campo il concetto di primarie. Non credo che il nome di un assessore possa essere di mediazione perchè sarebbe in continuità diretta con l'amministrazione Pizzarotti". 

Il candidato potrebbe quindi essere un nome targato Pd  

"Il Pd rappresenta una discontinuità netta perchè siamo stati all'opposizione. Quindi una candidatura in questo senso potrebbe essere anche un segnale. Poi c'è il tema di come il Pd seleziona i suoi nomi: credo che anche in questo contesto le primarie siano fondamentali. Anzi, il Pd, che è il più grosso partito della coalizione, deve esprimere il suo candidato, magari rafforzato dopo il passaggio delle primarie".

Nella prossima Amministrazione si vede ancora in Consiglio comunale? 

"A me piace fare politica e non smetterò di farla: se poi continuerò a farla in Consiglio comunale o in un altra modalità dipenderà dagli elettori, dalla squadra e dal candidato sindaco.Ho lavorato all'opposizione con persone validissime". 

Si candiderà quindi alle primarie? 

"Non voglio fare per forza la candidata: vorrei più che altro che fosse rappresentata quella parte di partito alla quale faccio riferimento. Credo, per esempio, che il percorso consigliare vada valorizzato. Mi farebbe piacere sostenere qualcuno magari con più esperienza di me. Se non ci fossero delle proposte in tal senso allora si aprirebbero altri scenari: tutto è possibile".

Teme il ritorno di Pietro Vignali nel centrodestra ? 

"Vignali sta giocando sull'operazione nostalgia e oggi viviamo l'epoca della nostalgia. Dopo due anni di pandemia la città non è più quella di prima. Rievocare il ricordo della 'Parma da bere', della movida di via Farini, dell'inaugurazione del Teatro Regio, potrebbe portare a delle nostalgie in grado di affascinare una parte dell'elettorato". 

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