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Elezioni Politiche 2013

Centinaia di persone per 'Fermare il declino': 12 candidati parmigiani

Serata di presentazione in via Traversetolo a Parma: i candidati alla Camera e al Senato del movimento di Oscar Giannino hanno spiegato la loro scelta. La flotta parmigiana è la più numerosa dopo Bologna

Pubblico inaspettato per la raccolta firme e presentazione dei candidati di “Fare per fermare il Declino” alle elezioni politiche del prossimo febbraio, tenutasi a Parma a Ca’Pina di via Traversetolo. Circa 500 persone, infatti, hanno affollato il salone messo a disposizione dal ristorante. Pazienti ed in fila, suddivisi per comuni di appartenenza, i sostenitori del nuovo movimento di Oscar Giannino, hanno atteso e quindi dato il loro contributo alla campagna elettorale appena iniziata.

Ricordiamo comunque che le firme a sostegno delle liste del collegio Emilia Romagna di “Fermare il Declino” possono essere ancora raccolte presso gli studi dei notai Carlo Maria Canali di via verdi 6, di Giulio Almansi di via Repubblica 80 e di Alfredo D’Antonio di via Repubblica 43, oltre che negli uffici elettorali di Parma e di alcuni della provincia.

L’appuntamento di Ca’Pina è stato anche un momento di aggregazione tra i potenziali elettori e i candidati parmensi che sono stati presentati dal giornalista Gian Luca Zurlini . Si sono succeduti brevi interventi di tutti e 12 protagonisti della campagna elettorale 2013. Si tratta sicuramente della pattuglia provinciale più numerosa dopo quella di Bologna.

I primi a prendere la parola sono stati i due candidati parmensi al Senato, il veterinario Alberto Schianchi di Monticelli e l’imprenditore parmigiano Marco Alberici, che hanno illustrato ai presenti le motivazioni della loro discesa in campo. Poi è stata la volta dei candidati alla Camera dei Deputati: molto applaudito l’intervento della ricercatrice universitaria di Basilicanova, la 37enne Ilaria Negri, che ha raccontato la sua “avventura” da precaria nonostante una qualità di ricerca eccellente e che sta resistendo alle tentazioni che le arrivano dalle Università della California “perché – ha sottolineato – voglio rimanere in Italia per contribuire allo sviluppo del paese” .

A seguire il commercialista 34enne Alessandro Simonazzi che ha illustrato le difficoltà delle piccole e medie industrie italiane ch, purtroppo, vogliono delocalizzare la produzione all’estero per i troppi balzelli e le troppe tasse della gestione Berlusconi-Monti, il professore Riccardo Melloni, ordinario di ingegneria all’Università di Modena, l’agente di commercio e giornalista pubblicista Gian Marco Ferri, l’imprenditrice del settore informatico Cristina Campanini di San Secondo, la dottore commercialista e revisore legale dei conti Ilaria Grecu, e Laura Montanari, laureata in marketing e dipendente di una nota azienda alimentare.

Hanno chiuso la serata Enrico Caraffi, dipendente di una famosa azienda del settore informatico, che con una toccante analisi delle difficoltà dei cittadini ,del mercato e delle imprese ha ricevuto molti consensi, il commercialista parmigiano Giuseppe Cerati, uno dei responsabili del movimento provinciale di “Fare per Fermare il Declino” che, oltre alla sua convincente presentazione, ha anche ricordato i prossimi appuntamenti del movimento (Michele Boldrin, uno dei fondatori,sarà a Parma il 19 prossimo) e ringraziato tutti i volontari che hanno collaborato per la raccolta firme.

Da ultimo è stato presentato il notaio Angelo Busani. Il numero due in lista, dopo il leader Oscar Giannino, emozionato per la presenza di tanti sostenitori, ha ripercorso le tappe che hanno portato il movimento a presentarsi alle elezioni dopo soli tre mesi dalla sua costituzione ufficiale. Una caso unico nella storia della Repubblica italiana, significativo per la voglia di molti di “metterci la faccia” , in particolare di “coloro che si sono candidati e che, finita questa fantastica avventura torneranno alla loro professione” .

Ma, lo ha ricordato, a prescindere dall’esito delle elezioni (ma molti sostenitori sono sicuri di riuscire a superare il quorum del 4% che consentirebbe a qualcuno della lista FID di entrare in Parlamento), “continueremo questo lavoro per cercare di contribuire fattivamente al cambiamento della società italiana, sia in sede locale sia in ambito nazionale”.

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