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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

“Grandi annunci ma pochi atti concreti. La città ha bisogno di una politica diversa”

Caterina Bonetti interviene su degrado urbano e manutenzione ordinaria, e richiama la necessità di un confronto allargato e primarie di coalizione

"Che a Parma esista un problema di manutenzione ordinaria è un dato di fatto: dalle alberature lasciate seccare alle numerose segnalazioni di sporcizia, che non riguardano solo le zone più periferiche, ma anche quelle del centro, passando per la sistemazione di ciò che si deteriora – recinzioni, panchine, attrezzature per il tempo libero – negli spazi pubblici.

L’Amministrazione ha spesso privilegiato in questi quasi dieci anni un approccio di grandi interventi al mantenimento in condizioni decorose degli spazi. Un progetto molto discusso di rifacimento della Cittadella e nessun intervento, anche parziale, di sistemazione dell’illuminazione per una maggior sicurezza dei frequentatori.

Un esempio fra tanti, anche senza considerare gli eterni slittamenti della realizzazione di servizi igienici pubblici in centro, che dovevano essere pronti – in via definitiva e non provvisoria – per l’inizio di Parma 2020.

Intanto il tempo passa, come per la biblioteca di Alice, una delle opere più annunciate a Parma e che, molto probabilmente, non vedrà realizzazione prima di fine mandato.

Era il 2016 quando il progetto è stato presentato per la prima volta ai cittadini e da allora, di anno in anno, è apparsa e scomparsa dalla programmazione d’investimento diverse volte. E il Covid era lungi da venire.

Ne abbiamo chiesto conto spesso in Consiglio, l’ultima volta proprio nel giugno di quest’anno, per sentirci dire che era tutto a posto. Non pare proprio visto lo svincolo della procedura di appalto emerso a mezzo stampa alcuni giorni fa. Colpa della legge nazionale del 110, si dice, o forse – meglio – qualcuno non ha presidiato a dovere l’iter dell’opera. A pagarne le conseguenze la città, che vedrà ulteriori attese, ulteriori annunci e, molto probabilmente, data l’attuale contingenza, costi più alti a carico dei cittadini.

Non esattamente un successo.

Forse sarebbe stato meglio collocarla in uno spazio libero in quartiere, lasciando perdere, fra l’altro, la riduzione di un’area verde pubblica. Certo meglio annunciare una grande opera che parlare di sistemazioni e manutenzioni.

Anche l’annuncio del restauro della fontana del Trianon sembra andare ancora una volta in questa direzione. Eppure c’è chi, già in occasione della mostra “Gloria d’amore”, aveva segnalato la possibilità di riportare in funzione, in sicurezza, la fontana, con una spesa piuttosto contenuta, a carico di uno sponsor privato. Probabilmente, anche in questo caso, si sono privilegiate altre scelte.

Certo il Covid ha complicato il quadro, ma buona parte delle mancate manutenzioni, dei mancati avvii di progetto, non hanno nulla a che vedere con la pandemia, in quanto previsti ben prima del suo arrivo. Lo scenario insomma è molto complicato ad oggi, ma aver puntato molto sugli annunci e poco sugli iter operativi di certo non ha aiutato la città.

Per questo, ormai da tempo, ritengo che per Parma occorra un progetto di discontinuità forte con le scelte fatte fino ad oggi, non per la tesi del “buttiamo via tutto”, ma per una oggettiva necessità di cambio di passo che la città segnala.

Mi ha fatto piacere in questo senso leggere le dichiarazioni di partiti di centro sinistra, e dei loro rappresentanti, disponibili ad avviare un dialogo costruttivo per ripensare strategie e progetti per Parma. Non dobbiamo temere il confronto, anzi, proprio sui temi più delicati occorre avviare immediatamente un dialogo che esca dalle dinamiche di equilibrio interne a singoli tavoli, per far conoscere alla cittadinanza come la pensano partiti e persone disposte a rappresentarli, consentendo una scelta che vada al di là di schemi precostituiti e basata davvero su ciò che si ritiene o meno prioritario per lo sviluppo ocale. In questo senso credo che la strada miglior sia un tavolo di tutto  il centro sinistra, che possa poi portare alle primarie per un candidato capace di rappresentare al meglio i contenuti emersi. Le idee ci sono, le persone anche, occorre un po’ di coraggio".

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