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Istituto Cattaneo: "Vignali ha incassato il 62% dei voti di Fratelli d'Italia ma non è riuscito a vincere"

L'analisi del voto di domenica: "Al secondo turno Guerra ha perso il 13% dei suoi voti mentre lo sfidante ne ha persi il 24%"

Nel Comune di Parma, riconquistato dal centrosinistra dopo 24 anni grazie all'alleanza tra il Pd e la lista dell'ex sindaco Federico Pizzarotti, "le perdite verso il non-voto dei due candidati principali sono state meno consistenti che in altre città". Lo afferma l'istituto Cattaneo di Bologna nell'analisi sui flussi elettorali del turno del ballottaggio nella città ducale.

Michele Guerra, eletto nuovo primo cittadino con il 66% dei consensi, avrebbe perso il 13% dei suoi voti, mentre l'ex sindaco di centrodestra Pietro Vignali ne avrebbe persi il 24%. Vignali che ha incassato il 33% delle preferenze, avrebbe inoltre incamerato una quota consistente (il 62%) dei voti del candidato di Fratelli d'Italia, ma questo non è stato sufficiente a consentire nessuna rimonta, poiché sugli elettori dei candidati minori Guerra si è dimostrato molto più attrattivo. Al primo turno, quando invece erano 10 i candidati in corsa, secondo l'isituto Cattaneo "il bacino elettorale di Pizzarotti non sembra essersi riversato interamente su Guerra: perdite vi sono state verso l'astensione, verso Dario Costi (candidato civico sostenuto da Azione di Carlo Calenda, ndr) e sorprendentemente verso il candidato di FdI".

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