Audit, scatta la protesta contro l'Imu: "Così non lo paghiamo"
La Commissione Audit bacchetta il Comune per aver ignorato le emergenze della città. Il gruppo propone una linea alternativa: rinegoziare il debito con le banche
Ripianare il debito o garantire i servizi? La Commissione Audit non ha dubbi: “il diritto alla casa, alla scuola, alla salute, al lavoro sono intoccabili”. Il gruppo ha incontrato oggi i cittadini al circolo Zerbini di via Bixio per parlare del debito che grava sulle casse comunali e delle scelte che l’amministrazione Pizzarotti sta attuando per il risanamento. “Capelli ha riconfermato la linea Cilosi con un documento contabile che ignora le emergenze e le esigenze di città e cittadini” parole dure con le quali Cristina Quintavalla ha descritto la politica di bilancio del neo-assessore.
'PERCHE' STROZZARE UNA CITTA'?. “Il sindaco dice che noi vogliamo distruggere il loro lavoro, – afferma Pagliari – ma non è così. Si sta cedendo ad artifizi contabili a scapito dei cittadini che languono occupazione e servizi pubblici”. Della collaborazione proclamata in campagna elettorale, neanche l’ombra. “Da quando è stato eletto Pizzarotti non siamo mai riusciti a parlare con nessuno della Giunta, – dichiara Cristina Quintavalla – ma siamo qui per collaborare. Qui si sta imponendo di risanare il debito in soli tre anni, ma perché strozzare una città? Perchè si triplica l’Imu senza spiegare a chi, per cosa e a quali condizioni dobbiamo restituire del denaro?”.
LE PROPOSTE. Cinque idee che potrebbero, se applicate, far cambiare rotta all’amministrazione Pizzarotti finora poco incline a differenziarsi dalla Giunta Vignali. La prima delle cinque proposte riguarda l’esenzione delle fasce più deboli dal pagamento dell’Imu, in secondo luogo si consiglia all’amministrazione di destinare il 20% delle entrate tributarie in surplus alla spesa sociale, non solo al pagamento dei debiti verso le banche. In più si chiede di istituire una commissione che indaghi su come si è creato il debito e chi ne è responsabile e di definire linee politiche per il risanamento delle casse comunali. Il tutto ad una condizione: bisogna rinegoziare il debito con le banche. “Altrimenti il debito non lo paghiamo!” chiosa la Quintavalla annunciando l'assemblea pubblica del 23 novembre.