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Politica

La Lega chiede chiarezza sui progetti alimentari in Burundi

Si tratta di "ParmaNutri" oggetto di un'interrogazione a prima firma del consigliere Fabio Rainieri

Fare chiarezza sul progetto di cooperazione internazionale “ParmaNutri”. A chiederlo è un'interrogazione della Lega a firma dei consiglieri Fabio Rainieri (primo firmatario)Emiliano Occhi e Valentina Stragliati, in cui si ricorda come "il progetto ha avuto un costo complessivo di 41.665,00 euro, è stato realizzato dall’associazione Mwassi e dal Comune di Parma e ha riguardato la creazione di una Applicazione per dispositivi elettronici innovativa da utilizzare per migliorare, attraverso le competenze in materia alimentare del territorio di Parma, la nutrizione dei bambini del Burundi, in particolare dei quartieri a nord della città di Bujumbura, nonché di incentivare la micro-imprenditorialità delle loro madri. Nella relazione è riportato che i beneficiari totali di tale progetto sono stati 1.153 di cui 540 donne, 8 enti/istituzioni, 200 giovani, 150 insegnanti/formatori, 220 minori/famiglie, 15 partner, 20 operatori".

Gli esponenti del Carroccio fanno notare come "la popolazione del Burundi è una delle più povere del mondo, con 224 euro di reddito pro capite, per cui in pochi si possono permettere uno smartphone sul quale far funzionare una APP e che in molte aree di quel paese non esiste la connessione per la telefonia cellulare e per Internet".

Da qui l'atto ispettivo per sapere dalla Giunta "se nell’ammettere a finanziamento il progetto ParmaNutri è stato attentamente valutato che con la realizzazione, da esso prevista, di una APP innovativa di difficile utilizzo in un Paese come il Burundi, è molto difficile perseguire la finalità di cooperazione internazionale cui il progetto stesso dovrebbe essere diretto, vale a dire la malnutrizione dei bambini, e quali sono i reali risultati che si ritiene di avere raggiunto con il progetto".

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