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La Lega contro il sindaco: "Riportiamo Pizzarotti a Parma"

"Problemi dimenticati, norme trasgredite, domande senza risposta, deficit di Democrazia, dove siamo in una Repubblica anarchica fuori dal territorio nazionale?"

“Riportiamo Pizzarotti a Parma”, la Lega usa l’ironia per denunciare il disinteresse sempre più evidente per i problemi della città del sindaco, ormai proiettato verso la politica nazionale in cui si immagina alla guida del Pd. Lo spiega Emiliano Occhi, capogruppo della Lega in Consiglio comunale che ha aperto la conferenza stampa a cui hanno preso parte tutti i consiglieri del Carroccio, Laura Cavandoli, Maurizio Campari e Luca Ciobani: “Il sindaco ormai non si occupa più dei problemi della città: dal degrado alla sicurezza dei quartieri, dai servizi sempre più scarsi alle tariffe sempre più alte. A meno che non gli porti quella visibilità sui giornali nazionali di cui oggi è voracissimo”, dice il capogruppo leghista. Che aggiunge: “Pizzarotti usa Parma solo per raccontare al Paese una favola in cui tutto va bene. In cui, per esempio, gli immigrati clandestini aiutano i bambini invece di spacciare e infoltire le fila della criminalità comune organizzata, patria dei diritti e della tolleranza. Salvo poi scrivere a Salvini per avere l’Esercito per tenerli a bada. In realtà non vuole l’Esercito, vuole solo andare sui giornali”. 

 “La vicenda dell’aumento dei rifiuti da bruciare nell’inceneritore – prosegue – è sintomatica: I piani di azienda e Regione erano chiari da tempo: portare l’impianto al massimo per fare utili.  Dov’era Pizzarotti quando i suoi amici Bonaccini e Renzi preparavano questa situazione? Si sveglia solo oggi che la città si mobilita, ma il suo rapporto con Iren è ambiguo e l’abbraccio mortale con il Pd non lascia scampo”. “Oltre al disinteresse per i problemi della città – conclude Occhi – c’è anche un atteggiamento poco rispettoso del Consiglio comunale, delle norme e dei regolamenti: dall’inizio del mandato, abbiamo presentato 69 interrogazioni su temi cari ai cittadini. Mediamente abbiamo atteso dai 3 ai 6 mesi per ottenere una risposta, che quasi sempre è stata elusiva, contraddittoria e superficiale. Che senso ha rispondere a un problema 6 mesi dopo? Abbiamo deciso di dire basta: la città deve essere governata con attenzione e trasparenza, i cittadini meritano rispetto”.

“C’è un problema di democrazia e di funzionamento di Comune e Consiglio Comunale” - ha spiegato Laura Cavandoli, avvocato e consigliere, richiamando alcune interrogazioni senza risposta e la cronaca recente. “Sulle regole, il sindaco nell’ultimo Consiglio è stato chiaro: ha detto che norme e regolamenti sono superati dalla prassi e che alla fine decide lui. Una cosa fuori dal mondo! Poi quando queste cose finiscono sotto l’occhio della magistratura, la cosa non piace nemmeno a noi dell’opposizione, perché sono l’istituzione e la città ad andarci di mezzo”. 

Maurizio Campari ha ironizzato sulle sue interrogazioni alla Giunta “che ormai risalgono al Paleozoico” per poi denunciare che la maggioranza non ha rispettato né gli accordi presi, né il bon ton istituzionale, togliendo alla Lega la vicepresidenza del Consiglio Comunale: “il presidente Tassi carboni è stato eletto alla prima votazione solo grazie all’accordo che ha portato il voto Lega e che prevedeva vicepresidenze alle opposizioni. La maggioranza che oggi si riprende l’incarico è una forzatura inaccettabile. Non sanno rispettare regole e accordi”.
“Anche il Sindaco che apre Consiglio comunale a sostenitori delle Ong che alimentano il business dell’immigrazione per attaccare il Ministero dell’Interno è surreale. Mettere un’istituzione contro un’altra istituzione. Dove siamo in una Repubblica anarchica fuori dal territorio nazionale?” ha aggiunto Campari.

Il neoconsigliere Luca Ciobani ha specificato che le interrogazioni non sono esercizio stile, ma nascono nella maggior parte dei casi  da segnalazioni dei cittadini sui problemi che vivono tutti i giorni. Per esempio abbiamo fatto domande sulla sicurezza dei mezzi Tep e le risposte sono state incredibili: ci è stato risposto, per esempio, che c’è un’alta probabilità che un autobus si incendi e che il Comune non ha la minima idea di quali telecamere sui mezzi funzionino e quali no. C’è da stare tranquilli insomma”

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