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I 5 Stelle perdono l'anima ecologista - Savani: 'Ecco perchè sono uscito dalla maggioranza'

"Piano Strutturale Comunale, inceneritore, debito pubblico e debiti fuori bilancio: ecco i punti che mi hanno distanziato dal mio gruppo, che non ha saputo o voluto rispettare le promesse elettorali"

Chiara Gianferrari, Fabrizio Savani e Mauro Nuzzo non fanno più parte della maggioranza a 5 Stelle che guida l'Amministrazione Comunale di Parma. Se il ribelle Nuzzo, da tempo non voluto tra i banchi della maggioranza, era stato espulso nella precedente seduta del Consiglio per posizioni contro le scelte della sua Giunta che aveva manifestato in più occasioni Fabrizio Savani ha deciso di uscire dalla maggioranza ieri, 2 febbraio. I 5 Stelle si spaccano e il gruppo consigliare perde la sua anima ecologista: il consigliere che ad ogni progetto che prevedeva consumo di suolo rilevava il suo sguardo critico o, in alcune occasioni, anche il voto contrario. 

LE MOTIVAZIONI DI SAVANI - Oggi 02 febbraio 2016  in Consiglio Comunale a Parma esco dal gruppo di maggioranza composta da “cittadini prestati alla politica” perché sono convinto che non abbia saputo o non abbia voluto rispettare le promesse elettorali e il ruolo di portavoce attribuitogli dal Movimento 5 stelle che voleva distinguersi dai tradizionali partiti attraverso un nuovo modello di fare politica. Esco dalla maggioranza in quanto non mi sento più parte di questo gruppo e rivendico la mia coerenza verso le mie battaglie, verso il programma elettorale. Ecco i punti che più mi hanno distanziato dal mio gruppo. Il debito pubblico - Con la nostra inerzia abbiamo lasciato che il debito venisse pagato dai cittadini. Avevamo promesso l’Audit pubblico del debito e abbiamo fatto il contrario. FP in campagna elettorale aveva dichiarato: <>

Fonte: https://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/parma/2012/05/

Noi in questo modo avevamo alimentato il senso di responsabilità della cittadinanza attiva che rappresenta una pietra miliare del M5S a Parma. Noi in campagna elettorale lo avevamo promesso con tutte le nostre forze. Non abbiamo gestito il debito con una politica di trasparenza radicale, non abbiamo aperto i conti alla città con dibattiti pubblici e con una pianificazione partecipata della gestione del debito. Il debito non era colpa nostra ma con la nostra arroganza di gestirlo in modo autonomo abbiamo tarpato le ali a quella voglia della città di volare con noi.

I debiti fuori bilancio - Si sono sgranati come in un immenso rosario i vari debiti fuori bilancio presenti in molti consigli comunali.
Dall’inizio del mandato elettorale abbiamo approvato svariati milioni di euro come debiti fuori bilancio. La nostra scelta politica fu quella di avviare azioni di responsabilità nei confronti di quegli eventuali politici e funzionari che avevano favorito la pessima gestione di soldi pubblici in contrasto con la normativa contabile vigente in materia. Nonostante questo argomento fosse determinante per il buon andamento della pubblica amministrazione della città, non ci siamo comportati come i nostri elettori volevano, pur avendo approvato all’unanimità la mozione del Consiglio comunale presentata dal consigliere 5 stelle Lucio De Lorenzi nel luglio 2012.

La mozione invitava il Sindaco e la Giunta a
“Mettere in campo tutte le iniziative atte a perseguire in sede giudiziaria, sia Civile che, ove applicabile, Penale, gli esponenti della precedente Amministrazione (nelle persone del Sindaco, dei Consiglieri, degli Assessori, del Segretario, del Direttore Generale) e/o i Dirigenti Comunali e/o le Posizioni Organizzative che si siano resi responsabili delle suddette irregolarità e vizi contabili. Promuovere tramite il servizio legale del Comune tutte le azioni opportune per ottenere, da parte dei suddetti soggetti, il risarcimento dei danni economici e di immagine che sono derivati da tali irregolarità e vizi contabili. Mettere in atto tutte le opportune azioni disciplinari e ove applicabile la sospensione dalla funzione o dall’ufficio ricoperto dei suddetti soggetti.”

I debiti fuori bilancio anche se tecnicamente corretti sono ingiusti in quanto di fatto pagano solo i cittadini. Non c’è stata la volontà politica di accertare le cause e portare avanti delle azioni di responsabilità; ricordo che dopo 5 anni va tutto in prescrizione.

Piano strutturale comunale (ex piano regolatore generale) - Si poteva, si doveva cambiarlo tramite una pianificazione partecipata che non c’è stata.
La parola d’ordine era “consumo del suolo zero” ribaltando l’impostazione precedente di Parma città cantiere in “Parma città della rigenerazione urbana verde e sostenibile”. Abbiamo lasciato immutato il Piano Strutturale Comunale ovvero il piano regolatore urbanistico di Parma. Ancora oggi vi sono persone che hanno distrutto la città mentre i cittadini ne pagano quotidianamente le conseguenze.

La visione tecnica e valoriale del PSC rimane sostanzialmente quella delle Giunte precedenti - Avevamo promesso di cambiare l’urbanistica a Parma e il nostro mandato elettorale è ora agli sgoccioli. Ma quando verrà portato avanti il nuovo PSC? Ma ormai è troppo tardi e io lo avevo chiesto da giugno 2012

Avevamo la possibilità di eliminare tutte le aree di espansione e questo non è stato fatto. Ora mi sembra evidente che si è preferito lasciare le cose come stavano. Si doveva fermare questa inerzia ipertrofica a costruire perennemente. Non siamo riusciti a fermare questa macchina burocratica volta al mantenimento dei diritti acquisti. Basti pensare che nello scorso Consiglio Comunale abbiamo approvato un Piano Urbanistico Attuativo (le vecchie lottizzazioni) che di fatto approva la possibilità di realizzare un ulteriore centro commerciale a Parma (anche se di medie dimensioni).

Inceneritore - Poteva essere evitato l’avviamento dell’impianto d’incenerimento e non abbiamo giocato tutte le carte a nostra disposizione. Il Consiglio comunale all’unanimità ha votato ad ottobre 2014 una delibera di indirizzo politico incaricando la Giunta a realizzare vari obiettivi fra i quali ricordo: a) strategia di riduzione dei rifiuti anche attraverso la raccolta differenziata; b) riconversione dell’inceneritore con un sistema di trattamento a freddo dei rifiuti che prevede costi di gestione inferiori rispetto al sistema attuale (a caldo); c) tema della tariffa dello smaltimento dei rifiuti e divieto di conferimento rifiuti da fuori Provincia; d) separazione del servizio di raccolta dal servizio di smaltimento dei rifiuti;

La Giunta ha disatteso il lavoro di indagine della Commissione Ambiente durato un anno e mezzo ed è venuta meno agli impegni presi nei confronti del Consiglio Comunale che lo aveva approvato con una delibera passata alla unanimità. Pensare che i rifiuti da bruciare a Parma non arrivassero anche da Reggio era semplicemente un’illusione. Lo si sapeva già prima del decreto sblocca Italia che, di fatto, dava la possibilità di importare rifiuti da fuori provincia. Spero bene per il futuro di Parma, spero bene per il futuro del 5 stelle a Parma".

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