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Manovra, Udu e Studenti Medi: "Questa volta noi non paghiamo"

L'Unione degli Universitari e la Rete degli Studenti Medi a fianco dei lavoratori e della Cgil

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ParmaToday

Oggi l'Unione degli Universitari di Parma e la rete degli studenti medi, insieme a migliaia di persone, ha aderito convintamente allo sciopero generale indetto dalla CGIL. I motivi che ci hanno indotto ad aderire non li attribuiamo ai recenti provvedimenti in chiave economica presi dal Governo, ma trovano le fondamenta nell'inconsistenza e soprattutto nella negligenza mostrate dal Governo nei confronti dell'istituzione scolastica, della promozione culturale e nel profondo valore dell'istruzione  sanciti dagli art. 33 – 34 della costituzione.

Siamo scesi in piazza per denunciare questa manovra più mediatica che di vero impatto economico per il Paese. Non c'è lotta all'evasione, alla corruzione, alla mafia, non tassano i grandi patrimoni, ma hanno cercato, senza riuscirci, di ipotecare ancora una volta il nostro futuro, eliminando il riscatto della laurea a fini pensionistici.

Ancora una volta attaccano lo statuto dei lavoratori e in particolare l'art. 18 con una legge che dovrebbe riguardare l'economia e non il diritto del lavoro e i diritti dei lavoratori e dei futuri lavoratori. 

La manovra approvata nello scorso agosto, in aggiunta, prevede tagli per 45 miliardi di euro che colpiscono in gran parte gli enti locali e i dipendenti pubblici, senza intaccare la speculazione finanziaria, le grandi rendite o i costi della politica. Un taglio di queste dimensioni costringerà da un lato gli enti locali ad aumentare la tassazione e dall'altro tagliare ulteriormente i servizi essenziali.

Da tempo denunciamo con forza il taglio del 95% al fondo nazionale per le borse di studio universitarie. Ora viene messo in discussione anche il contributo che le regioni hanno fino ad oggi garantito per il diritto allo studio, cancellando definitivamente ogni prospettiva futura per migliaia di studenti.

È giunta l'ora di chiedere sacrifici a chi non ne ha fatti in questi anni, partendo dagli speculatori economici, gli evasori, le banche e i grandi patrimoni. Chiediamo inoltre che nella manovra vengano individuate risorse adeguate per la scuola, università e ricerca, dando la possibilità a tutti di accedere ai più alti gradi dell'istruzione, finanziando l'orientamento all'università e al lavoro e garantendo a tutti gli idonei di avere a disposizione le borse di studio che gli spettano.

Come studenti chiediamo quindi il ritiro della manovra finanziaria e l'ascolto delle parti sociali, per una nuova visione di sviluppo, di difesa del pubblico, e soprattutto opportunità per i giovani.

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