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Michele Guerra: "La mia candidatura? Nasce dal cuore della città: quelle decise da fuori Parma sono altre"

Intervista al candidato sindaco della coalizione di centrosinistra: "Pietro Vignali? Ha diritto di candidarsi ma non vorrei rivivere i drammi e i timori del 2011. Stiamo lavorando ad progetto di welfare comunitario partecipato. Sul tema della sicurezza investiremo anche sui vigili di quartiere"

"La mia candidatura è nata da un confronto di tante forze civiche e politiche che conoscono a fondo la città, Parma decide per Parma". Michele Guerra risponde così alle critiche di chi pensa che la scelta del suo nome sia maturata al di fuori della nostra città. "Le candidature decise altrove, anche più lontane da Bologna, mi sembrano altre. Vignali? Ha diritto di candidarsi ma per amore della città in cui sono nato e cresciuto di certo non vorrei rivivere i drammi e i timori del 2011 con tutto ciò che ne è conseguito"

L'assessore alla cultura della giunta Pizzarotti, candidato sindaco per la coalizione di centrosinistra, ci tiene a mettere le cose in chiaro, dopo settimane di voci e polemiche relative alla scelta del suo nome. "La nostra è una coalizione più solida che mai: la scelta del Pd è una prova di compattezza e responsabilità che ha permesso alla città di trovare visioni comuni per il suo futuro". E sulle priorità del programma non ha dubbi: "Vorrei aiutare chi in questo momento di difficoltà è sempre più stretto nella morsa della crisi economica e sociale: stiamo elaborando alcune misure di grande rilievo". 

Quali sono i temi, se ci sono, sui quali, da sindaco, vorrebbe migliorare l'azione della giunta Pizzarotti? Come valuta il progetto dell'aeroporto?

"Partiamo da un presupposto: tutto, nell’azione di un’amministrazione locale e non, può essere migliorato. Negli ultimi dieci anni l’amministrazione ha dovuto sanare un debito macroscopico che aveva lasciato il Comune di Parma sull’orlo di un baratro pericolosissimo. Nello stesso tempo sono stati fatti importanti investimenti che hanno inciso su complessi monumentali storici, edifici scolastici e pubblici, distretti socio-culturali.

Quanto ai temi su cui vogliamo migliorarci, lavoreremo con grande impegno su un progetto di welfare comunitario partecipato e co-progettato, che tenga conto delle importanti energie che Parma esprime nei suoi ambiti sociali e ci aiuti a ricucire le reti sociali che la pandemia ha profondamente allentato. 

Rafforzeremo l’ente locale rispetto alle politiche sanitarie, consapevoli che il Comune deve svolgere un ruolo decisivo e di responsabilità per coadiuvare il sistema sanitario, promuovendone le eccellenze e costruendo le condizioni politiche perché possa essere sostenuto adeguatamente. Nel contempo occorrerà condividere una visione sostenibile e efficiente per quanto concerne la territorialità dei servizi.

Occorre più cura del verde pubblico, rendendo i parchi più attrezzati, attrattivi e sicuri, investendo su forme di arredo urbano naturale e ponendoci l’obiettivo di un progetto serio di forestazione urbana, soprattutto nelle fasce lungo le tangenziali e l’autostrada, in sinergia con le realtà private che nella nostra città hanno mostrato sensibilità in questa direzione.

Sappiamo che Parma sta vivendo un momento di tensioni collegate ai temi della sicurezza e dobbiamo dare risposte concrete, mantenendo il coordinamento con le forze dell’ordine, rinforzando le strumentazioni di controllo (che come si vede anche in questi giorni funzionano in modo efficiente) e investendo, in via graduale, sulle figure dei vigili di quartiere, a partire dalle aree della nostra città che ne avvertono maggiormente il bisogno. Anche le politiche di rilancio del commercio, al netto dei temi economici su cui bisognerà intervenire, si gioveranno di un tessuto sociale più sicuro e coeso.

Sulla partecipazione, poi, ci siamo molto spesi in queste settimane, garantendo, ben oltre la campagna elettorale, una presenza costante e calendarizzata nei quartieri, dove eserciteremo una cura particolare perché è lì che pulsa il cuore della città che abbiamo in mente, un cuore che deve trovare soprattutto nei giovani la vera forza rigeneratrice.

In campo culturale si continuerà a costruire sulla solida eredità e sulla coralità del progetto di Parma 2020+21, insistendo con maggiore decisione sulla diffusione nei quartieri delle attività e dei progetti. 

Infine, per risponderle sull’aeroporto, confermo quanto espresso con chiarezza nel nostro documento di coalizione, dove si legge che consideriamo importante il rilancio dell’aeroporto attraverso un progetto sostenibile che punti sul trasporto passeggeri ed eviti ulteriore consumo di suolo. Un aeroporto così pensato può essere strategico per rafforzare la vocazione turistica e culturale della città di Parma".

Da assessore a candidato sindaco: su quali punti cercherà di coinvolgere i cittadini di Parma per “battere” Vignali? E cosa pensa di questo ritorno? 

"Non dobbiamo “battere” qualcuno, dobbiamo anzitutto presentare ai cittadini un progetto solido e concreto che possa migliorare la loro quotidianità e che nello stesso tempo proietti la città nel futuro. Abbiamo una visione complessa e strutturata e di ciò che le serve per rilanciarsi. Una città che parta dall’attenzione e dalla vicinanza ai bisogni delle persone, in un’epoca difficile come quella che stiamo vivendo e che restituisca fiducia e voglia di partecipare. Pietro Vignali ha il diritto di candidarsi a fare nuovamente il sindaco di Parma. Per amore della città in cui sono nato e cresciuto di certo non vorrei rivivere i drammi e i timori del 2011 con tutto ciò che ne è conseguito"

C'è chi sostiene che la sua candidatura sia stata decisa a Bologna e non a Parma, c’è del vero?

"Non c’è affatto del vero, è una candidatura nata da un confronto di tante forze civiche e politiche che conoscono a fondo la città e hanno Parma come primo obiettivo. Chiunque la governerà dovrà collaborare con la Regione e costruire sinergie per migliorare la qualità della vita, quindi ritengo sia importante avere un buon rapporto con il governo regionale. Ciò detto, Parma decide per Parma e si confronta con tutte le altre istituzioni. Fare i sindaci significa avere autonomia, ma anche raggiungere risultati insieme agli altri. Le candidature decise altrove, anche più lontane da Bologna, mi sembrano altre". 

Come risponde e cosa pensa del passo indietro del Pd sul candidato sindaco a livello locale? 

"Che quello che lei legge come un passo indietro io lo vedo esattamente al contrario: una prova di compattezza e responsabilità che ha permesso alla città di trovare visioni comuni per il suo futuro. Il Pd è una delle forze che sostengono la mia candidatura e fanno parte della coalizione, ora più solida che mai". 

La consigliera Roberti dice che lei è stato molto poco presente in Consiglio comunale e che non ha competenze da sindaco. Come risponde? 

"Vede, io non mi permetterei mai di dare un giudizio sulle capacità della consigliera Roberti di fare la sindaca di Parma, esperienza professionale che mi pare nemmeno lei abbia mai fatto. Non è nel mio stile e credo che impostare anche una minima parte della campagna sullo screditamento degli avversari sia il segno di poca fiducia nei propri contenuti. Fare il sindaco di una città importante come questa non è un gioco e richiede coesione, visione strategica. Sono qualità che appartengono alla nostra coalizione.

Sulle presenze, è tutto pubblico. Ho sempre partecipato e risposto alle richieste dell’organo democratico più importante della città quando sono stato interpellato sui temi che riguardavano le mie deleghe. Il confronto con quest’organo è il sale del dibattito politico". 

Quali sono i punti principali del suo programma e i primi tre provvedimenti che prenderebbe da sindaco? 

"Intanto vorrei aiutare chi in questo momento di difficoltà è sempre più stretto nella morsa della crisi economica e sociale. Stiamo elaborando alcune misure che saranno di grande rilievo nel nostro programma. Ogni proposta deve essere misurabile, concreta e quindi possibile. Stiamo finendo di scrivere il programma con tutte le forze della coalizione e avrà esattamente queste caratteristiche".

Sarà Dario Costi il suo vero sfidante? 

"Non scelgo io gli sfidanti, ma i cittadini di Parma". 

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