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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

"Non sono complottista, ma la salute è fonte di guadagni"

La dottoressa Anna Rita Iannetti, candidata per il Movimento 3V (Vaccini Vogliamo Verità): "Vorremmo chiedere allo Stato tante cose..."

“Diciamo che la maggior parte della gente all’interno del movimento diventato poi un partito, ha a cuore situazioni che a livello nazionale creano la necessità di riportare al centro la volontà personale della cura”. La dottoressa Anna Rita Iannetti, candidata per il Movimento 3V (Vaccini Vogliamo Verità), vuole portare avanti la tesi di un movimento che è diventato partito per necessità: “Le manifestazioni, le interrogazioni non sono servite – ha detto la dottoressa a ParmaToday.it – non sono state neanche al riportate al tg locale. Per essere visibili dovevamo fare qualcosa di politico. Per uscire dal gruppo dei soliti noti”. 

Cosa vi ha spinto a diventare partito?
“E’ cominciato tutto dopo l’obbligo vaccinale: viviamo in un sistema che obbliga le cure per le malattie infettive. Per noi è insopportabile, la proposta di cura non è scevra da pericoli, mai. L’uso di farmaci può dare effetti collaterali e noi abbiamo una serie di conoscenze che mettono in dubbio la veridicità del sistema sanitario su cui si fonda la politica sanitaria che tutti i partiti utilizzano. Abbiamo fatto una valutazione nei confronti di Lega e del M5S perché pensavamo che avessero a cuore questo problema. Ma nel momento in cui sono andati al governo nulla è cambiato. Le politiche sanitarie hanno un’impostazione diversa dalla scientificità delle cure, noi ci siamo presentati come partito alle elezioni per portare all’opinione pubblica le nostre idee, la nostra visione delle cose, la realtà dal punto di vista scientifico e della ricerca”.

Quali sono le vostre intenzioni?
“Le dico una cosa subito: un ricercatore americano che è stato il padre dei concetti e della ricerca vaccinica - studia i vaccini da anni -, sostiene che la vaccinazione al tappeto è un grosso errore. Io sono un medico e so in maniera precisa quali siano le condizioni ambientali che portano allo sviluppo del sistema immunitario. Vaccinare un bambino a tre mesi non porta a niente se non a un danno: si va  a mettere a rischio il sistema immunitario, quello che si sviluppa in base alla contaminazione con i germi. Senza germi non si sviluppa”.

Ci spieghi meglio. 
“Far nascere un bambino in ospedale è un imprinting negativo, ad esempio, ci devono essere delle alternative. All’inizio della vita il bambino non ha nessuna reattività cellulare ai germi. Quindi intorno al bambino dovrebbe esserci una quantità di germi elevata, di modo che abbia gli stimoli adatti a costruire il sistema immunitario. Il sistema si sviluppa intorno ai 3, 4 anni di vita per essere poi completato intorno ai 5 anni. Quello sviluppato dalla vaccinazione è sierologico, mira a dei germi specifici senza permettere lo sviluppo del sistema immunitario cellulare che ci protegge lungo tutto il nostro percorso di vita. Perché queste cose non le dice nessuno? Vogliamo che le ricerche non siano prezzolate per avere un certo tipo di risultato”. 

Qual è il vostro programma?
“Capiamo però che la popolazione per il 95% è d’accordo con la  visione comune delle cose. Noi vogliamo che lo Stato correttamente facesse ricerca, senza imporre la nostra visione delle cose. All’interno di ogni vaccino c’è un foglietto illustrativo con tutte le possibili condizione avverse. Da medico dico: ci troviamo di fronte a un clima folle. Io parlo di prevenzione primaria e adesso non posso farlo perché mi denunciano. In quale paese viviamo? Le do delle parole chiavi: PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia), la fisiologia umana uno studio medico dell’unità mente-corpo. Se uno pensa che il comportamento umano sta nella funzione del cervello, può pensare che l’autismo non possa essere dato da un farmaco – ad esempio -? La PNEI ci dice che i microbi che abitano dentro l’intestino sono la base del funzionamento del sistema nervoso centrale. Io chiedo al mio Governo: perché aumenta l’autismo? L’aumento dei disturbi dell’apprendimento dei bambini? Perché non risponde lo Stato?

Secondo parola chiave: epigenetica. Gli studi dicono che il 98% di quello che fa il DNA dipende dalle condizioni ambientali. Quali sono le condizioni ambientali? Pesticidi, metalli pesanti, onde elettromagnetiche. Seconda domanda allo Stato: c’è una salubrità ambientale? Bisogna evitare le patologie. La salute l’abbiamo se c’è la salubrità ambientale. Io vorrei parlare con lo Stato, non con chi è convinto che la vaccinazione salvi il mondo. La fuori ho tutti nemici che mi considerano pazza, ma sono una studiosa e una ricercatrice”.

A cosa puntate?
“Noi abbiamo necessità totale di entrare nel contesto in cui possiamo avere parola, cominciando a dire da dove deriva la nostra posizione. Noi per la maggior parte della gente siamo folli, parliamo in maniera contraria rispetto a chi viene accettato come portatore di verità. Quelli che sono in alto sanno perfettamente quello che sto dicendo io”.

Lei sostiene che dietro ci sia un disegno politico?
“Non sono complottista, non credo ci sia un disegno di chissà che tipo. La salute è diventata fonte di guadagni, e la salute è solo pensata in funzione del farmaco. Il diabete, ad esempio, si può combattere con lo stile di vita (attività motoria – per dire -) ma il medico assegna il farmaco. E in maniera meccanicistica va a riparare i buchi fatti. Non funziona così e gli stili di vita sono alla base del sistema primario. Il farmaco di per sé ha effetti collaterali”.

Qual è il vostro obiettivo?
“Il 3% è necessario per avere almeno un rappresentante. Se ci hanno silenziato nonostante avessimo raggiunto la possibilità di parlare, può immaginare come senza questa condizione questa realtà venga seppellita in maniera totale. Noi vogliamo farci sentire. Per poter continuare a parlare c’è la necessità di raggiungere questo obiettivo”.

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