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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Operaio morto a Lesignano, Pci: "Giustizia per la morte del nostro fratello"

"Non dobbiamo guardare altrove è il momento di unirci ai lavoratori e alle loro organizzazioni sindacali non solo per piangere un ennesimo compagno caduto ma per rivendicare di non morire più"

"Piangiamo un altro morto sul lavoro - si legge in una nota firmata dalla federazione di Parma PCI, Federazione di Parma FGCI e dalla sezione PCI Rosa Luxemburg - Felino - abbracciamo un’ennesima famiglia distrutta, Parma sta pagando un contributo troppo alto in un ‘Italia dove ogni giorno 3 lavoratori sono assassinati dalla produzione. Anche a Lesignano Bagni, nel prosciuttificio sembra che le misure di sicurezzae non abbiano “funzionato” e una pressa ha ucciso una persona. Un lavoratore straniero, un lavoratore in appalto simbolo di come un’umanità intera sia relegata ad essere carne da lavoro, impigliata in appalti, subappalti spesso remunerativi per tanti meno che per chi lavora, cooperative più o meno irregolari, infiltrazioni della malavita che trae dalla catena frammentata delle lavorazioni il modo di speculare sulle fatture, sul lavoro, sulle persone.

Un girone infernale nascosto in un settore che si bea dell’eccellenza del prodotto, della qualità, si auto celebra e festeggia sé stesso ogni anno al cospetto dei poteri sempre compiacenti e ossequiosi quando si presentà “sua maestà: il prosciutto”. In quel sistema però sempre più persone lavorano con salari sempre più bassi, sempre meno diritti, con procedure sempre più disinvolte che permettono forme di caporalato nell’ingaggio delle maestranze, ritmi di lavoro e orari incrementati, per costruire prezzi sempre più bassi per aggiudicarsi l’appalto. Non dobbiamo guardare altrove è il momento di unirci ai lavoratori e alle loro organizzazioni sindacali non solo per piangere un ennesimo compagno caduto ma per rivendicare di non morire più per poter lavorare e vivere.

Il Sinedrio dei consorzi dovrebbero concepire che non vi può essere eccellenza nel prodotto se non vi è eccellenza nel lavoro, regolarità nelle assunzioni, controllo delle procedure e degli impianti per la sicurezza, applicazione dei contratti di settore. Bisognerebbe uscire dalla logica degli appalti, rinunciare alla cosiddetta “flessibilità” diventata killer, riportare tutto alla logica in cui un’azienda produce la merce in un solo e interno processo, ma nell’attesa di ciò, prevedere che gli appalti non possano essere a prezzo minore dell’ora contrattuale di lavoro, che nella costruzione dei costi del lavoro non si consideri formazione sulla sicurezza e procedure ed interventi per rendere sicuro l’ambiente di lavoro, contemporaneamente sia sgominato il brigantaggio dello sfruttamento, siano sciolte le false cooperative, sia combattuta a fondo ogni irregolarità. Chiediamo giustizia per la morte di questo nostro fratello nel lavoro, lottiamo per la dignità e la vita".

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