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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Fabio Fecci: "Non esisteva un parco dedicato a Falcone e Borsellino"

Replica dell'Assessore alla Toponomastica alle dichiarazioni di Caselli

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ParmaToday

“Non è vero che c’è stata una sostituzione tra Falcone e Borsellino con Sandra e Raimondo Vianello, semplicemente perché il parco di via Mantova dal 2007, come dimostra la delibera n. 757/40 del 17.05.2007, non era più dedicato ai due giudici. In quell’atto infatti le due parti del parco, da viale Barilla a via Mantova, vennero unificate in parco Eridania. La precedente Amministrazione infatti aveva preferito intitolare ai due magistrati vie all’interno dell’ex Scalo Merci. Considerato che l’ex Scalo Merci ritardava, nell’agosto 2010 abbiamo pensato di dedicare ai due eroi anti mafia uno dei luoghi più importanti della città, i nuovi viali della stazione senz’altro più prestigiosi che un’appendice del parco Eridania”. E’ quanto afferma l’assessore alla Toponomastica Fabio Fecci sulla querelle Vianello-Falcone e Borsellino.“Quando abbiamo deciso di ridividere le due parti del parco – riprende Fecci – ad ovest è rimasto il toponimo Eridania e ad est (lato via Mantova) abbiamo pensato a Sandra e Raimondo Vianello, che hanno regalato, a diverse generazioni, momenti piacevoli e qualche risata vera agli italiani. Sono certo che se facessimo un sondaggio tra i cittadini la maggior parte sarebbe d’accordo rispetto ad una intitolazione a personaggi che hanno reso più lieti alcuni momenti della loro vita.

Pertanto non si è trattato di alcuna sostituzione, ma solamente si è proceduto affinché fosse dato il giusto ricordo e riconoscimento sia a due eroi della lotta alla mafia che a due artisti della commedia italiana. Decisione che, per essere operativa, (ricordo anche ai componenti consigliari, che dovrebbero però già saperlo), dovrà essere ratificata dalla Giunta. Per garantire un ricordo dei due giudici nella nostra città abbiamo deciso di lasciare in questi anni la targa Falcone Borsellino nel parco. Targa che rimarrà fino a quando non saranno inaugurati i due viali della stazione, pronti nel 2012. Francamente sono rimasto stupito dalle polemiche strumentali che hanno coinvolto il lavoro della commissione, che negli ultimi anni ha proposto, senza preconcetti politici di alcun tipo, centinaia di intitolazioni a diversi personaggi che hanno fatto la storia di Parma e della nostra nazione. Rappresentanti della cultura, dell’arte, della storia e della religione. Per questo motivo, visto lo scalpore suscitato dalla proposta, nonostante continui a difendere la scelta presa, riporterò in commissione la questione per gli approfondimenti del caso”.

Circa la comunicazione di Matteo Caselli sulle mancate intitolazioni di spazi pubblici a personaggi quali Mirka Laura Polizzi e Mario Tommasini o a ricorrenze come la strage di Bologna, l’assessore alla Toponomastica Fabio Fecci sottolinea come “dopo alcune dichiarazioni pubbliche che mi sono state riferite da parte dei famigliari della Polizzi, potrebbe essere superata l’idea di una intitolazione di una via così come da me stesso annunciato all’indomani della morte della partigiana. Un incontro con i famigliari e le associazioni partigiane nelle prossime settimane sarà decisivo per scegliere la migliore modalità per commemorare la figura di Mirka. Circa il 2 agosto 1980, data della strage di Bologna, la proposta del consigliere Caselli arriva tardi in quanto l’intitolazione è stata già decisa nella Commissione toponomastica il 3 agosto scorso, e collocata nella nuova scheda di via Chiavari”. Infine Tommasini: “Come vicepresidente della Fondazione che porta il suo nome sono aperto e anzi onorato verso qualsiasi proposta arrivi dalla Fondazione stessa, proposta che sarà poi portata dal sottoscritto in Commissione Toponomastica. Da parte mia mi sono sempre astenuto da proporre vie o piazze sia per un caso di omonimia, con una già esistente via Tommasini, ma soprattutto perché, dato che nutro una grande stima per Tommasini, ho sempre pensato a un’intitolazione che potesse dare un adeguato senso al suo impegno sanitario, sociale e in particolare per i malati e gli anziani”

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