rotate-mobile
Politica

"Piano del verde del Comune insufficiente ad affrontare i cambiamenti climatici"

Europa Verde: "Dobbiamo rilevare che manca ancora un preciso catasto degli alberi"

"Il piano del verde del Comune di Parma, privo di un regolamento attuativo, di fatto non è un piano. È un documento tecnico, non vincolante, che dopo vari anni di attesa non risponde ancora all’urgenza dei cambiamenti climatici". Il giudizio di Europa Verde è netto e va in direzione diametralmente opposta rispetto a quella in cui va l'attuale amministrazione, che sul verde pubblico ha investito parecchio.  "Con il piano del verde il Comune usa ancora una volta in modo strumentale le parole per confondere i cittadini. È l’Amministrazione Comunale stessa a scriverlo nell’ultima riga, come quelle clausole finali scritte in piccolo che sfuggono all’attenzione: 'Il Piano del Verde Urbano del Comune di Parma non ha natura regolamentare e, pertanto, non è dotato di specifiche norme tecniche di attuazione', tanto che 'si prevede la possibilità di elaborare varianti generali o specifiche al piano stesso da approvare con apposita delibera di consiglio comunale'. Non potrebbe essere altrimenti, visto lo scarso coinvolgimento delle tante realtà (cittadini, gruppi e associazioni) che da anni chiedono un vero piano, e una dotazione di spazi verdi più ampia e più adeguata di quelli attuali, per il miglioramento della qualità urbana.

Eppure i riferimenti normativi e le indicazioni per elaborare un piano migliore non mancavano, a partire dai CAM (Criteri ambientali minimi), che il Comune dovrà comunque rispettare nella fase di affidamento della progettazione e della manutenzione.

“Con il Piano del Verde rivediamo il film del PAESC, il piano d’azione per l’energia e per il clima, che anziché rispondere all’urgenza chiesta dal movimento dei Fridays for Future, rinvia ad azioni che negli ultimi dieci anni questa amministrazione ha dimostrato di non sapere realizzare, – commenta Europa Verde. A parte la forma, che peraltro è sostanza, nel merito di queste “linee di indirizzo” sul verde urbano come Europa Verde dobbiamo rilevare che si tratti più che altro di una registrazione dello stato di fatto (che comunque andava svolta, ma è ben magro risultato), ma manca ancora un preciso catasto degli alberi. Non c’è traccia delle azioni di eradicazione compiute negli ultimi anni da questa amministrazione né tantomeno sono previste le compensazioni: vale ad esempio unico (ma sono diversi) la rimozione completa delle decine di aceri nel parcheggio scambiatore sud, effettuata sei anni fa e mai più ripiantati. Inoltre non è gerarchizzata la manutenzione; non sono previste aree verdi dove sperimentare la libera evoluzione della natura; e soprattutto per un’orizzonte di trent’anni sono timidamente avanzate solo cinque azioni di desealing (ossia rimuovere cemento e asfalto per rinaturalizzare il suolo) senza peraltro individuare nessuna area precisa.

È proprio ora di cambiare aria in Comune, gli elettori se vogliono dare un futuro a Parma, ricco di alberi e prati curati, nel rispetto dei tempi e modi della natura, co-progettati con gli abitanti dei quartieri, potranno scegliere Europa Verde alle prossime elezioni".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Piano del verde del Comune insufficiente ad affrontare i cambiamenti climatici"

ParmaToday è in caricamento