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Nomine in Comune, non luogo a procedere per Pizzarotti: "E' la quinta accusa caduta"

Effetto Parma: "Si conferma un’altra volta la buona fede del sindaco"

Il Tribunale di Parma ha stabilito il non luogo a procedere per il sindaco Federico Pizzarotti, relativamente all'accusa di abuso d'ufficio per le nomine del direttore generale Marco Giorgi, il suo portavoce Marcello Frigeri e il capo di gabinetto Francesco Cirillo. Ecco il commento del primo cittadino: 

"Oggi per la giustizia italiana è caduta la quinta accusa nei miei confronti, mi si accusava di abuso d’ufficio. Per il Tribunale di Parma, ancora una volta, il fatto non sussiste. In 7 anni da sindaco sono stato accusato di: abuso d’ufficio (2), disastro colposo e turbativa d’asta. Tutte cadute. Non ho altro da aggiungere, se non che ho sempre creduto alla giustizia come a un pilastro dello stato di diritto. Ora avanti, il mio impegno continua con ancora più motivazione e passione. Dal rischio default e dal commissariamento, questa piccola grande città ha ridotto il debito del 60%, è tornata a investire e a credere nel futuro, sarà presto la Capitale Italiana della Cultura ed è costantemente nella top ten delle migliori città italiane. Avanti, senza se e senza ma".

Il capogruppo di Effetto Parma, Cristian Salzano, commenta "il non luogo a procedere" disposto dal Gup sull'indagine: "Si conferma un’altra volta la buona fede del sindaco Federico Pizzarotti. Il giudice ha disposto il non luogo a procedere per l’inchiesta sulle nomine del direttore generale Marco Giorgi, il suo portavoce Marcello Frigeri e il capo di gabinetto Francesco Cirillo.

Le nomine che sono finite davanti al giudice sono nomine che la legge definisce fiduciarie e quindi dietro fiducia e incarico diretto del sindaco. A far scattare l’indagine è stato forse un eccesso di trasparenza del sindaco Pizzarotti che ha voluto aprire una manifestazione di interesse - legittima e che ricordiamo non essere un bando - anche se aveva dichiarato priorità all’intenzione di dare continuità al lavoro svolto nei 5 anni precedenti. E come era in suo potere ha scelto chi più gli sembrava competente con i requisti base.

Continuiamo a ribadire la nostra fiducia nella magistratura. Il Tribunale ha già dichiarato il non luogo a procedere per i fatti dovuti all’alluvione dell’ottobre del 2014 e che “il fatto non sussiste” per il caso cessione quote Stu Pasubio. Noi continuiamo a guardare avanti e a lavorare per la città. 
 

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