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Sicurezza, Saponara: "Più sicurezza e legalità a favore dei cittadini, ecco il decreto Salvini"

Parla la senatrice della Lega

"Che i temi dell'immigrazione e della sicurezza siano stati gestiti fino a pochi mesi fa con grande incompetenza e leggerezza è sotto gli occhi di tutti. Altrettanto appare chiaro come il decreto in approvazione sia un atto conseguente, necessario e dovuto per ristabilire la giusta misura di ordine e di legalità. Grazie alle fallimentari politiche dei precedenti governi, la situazione è chiaramente sfuggita di mano e se ora ci ritroviamo città che vantano interi quartieri ostaggio della malavita, inaccessibili e invivibili per gli onesti cittadini, costretti spesso a barricarsi in casa propria, sappiamo a chi indirizzare le nostre lamentele. La percezione della sicurezza è stata ridotta a bassissimi livelli e per questo si è reso necessario da parte dell'attuale esecutivo intraprendere un percorso volto a restituire quell'ordine nelle nostre città e nella vita civile che sono venuti a mancare. Questo decreto legge non vuole essere, come afferma qualcuno, un provvedimento discriminatorio o peggio ancora che va a ledere i diritti umani; ha un intento ben preciso, rimediare cioè alla precedente mala gestione della sicurezza pubblica, ristabilendo le regole necessarie per una civile convivenza. È singolare che da una ben definita parte politica provengano critiche sulla conformità del provvedimento, così come le accuse di incostituzionalità contenute in diversi articoli di giornale, ricordano le stesse accuse mosse qualche mese fa in occasione della vicenda "Diciotti", il cui esito tutti ben conosciamo. Chi come me ha lavorato a questo decreto nelle commissioni parlamentari che se ne sono occupate, sa come le accuse di "caduta di civiltà" o di "smantellamento del sistema di integrazione" siano a dir poco risibili soprattutto se messe a paragone con il grado di civiltà ed integrazione espressi dai numerosi atti violenti che la cronaca ci ha consegnato ultimamente. Si è parlato di "norme riprovevoli", di spensierata e "pericolosa propaganda", che dovremmo "porgere delle scuse agli italiani".

La realtà dei fatti dice che le scuse le debbono porgere semmai quelle forze politiche che, negli anni, hanno progressivamente scippato gli italiani del loro sacrosanto diritto alla sicurezza, in casa propria o in giro per le città. Il governo del cambiamento è andato dritto per la sua strada ed il decreto è approdato in Senato come atto dovuto nei confronti dei tanti cittadini per bene ed anche di tutti gli stranieri che dell'Italia hanno fatto la loro casa, lavorando onestamente e rispettandone le leggi: sono loro, spesso, i primi a chiedere legalità e sicurezza. Punti chiave della nostra provvedimento: il decreto soppianta la protezione umanitaria a favore di alcune fattispecie di permessi speciali, e questo in considerazione del fatto che di questo istituto, introdotto il Italia nel 1998, si è abbondantemente abusato; 23% contro il 7% di status di rifugiato, e il 4% di protezione sussidiaria. Non viene quindi leso alcun diritto umano, come qualcuno vuol far credere in quanto, la protezione internazionale, diversa dalla protezione umanitaria, resta garantita dall’art.10 comma 3 della Costituzione. Il decreto va poi a garantire gli Sprar solo agli aventi diritto, a coloro cioè a cui viene riconosciuto lo stato di rifugiato, la protezione sussidiaria o speciale e ai minori non accompagnati fino a conclusione della procedura di domanda di protezione. Un provvedimento teso a contenere la spesa pubblica che non produrrà l'elevato numero di clandestini che le opposizioni paventano; a tale proposito vale la pena ricordare che grazie ad una un'incisiva azione di governo e nello specifico del Ministro dell'Interno Matteo Salvini gli sbarchi sono grandemente diminuiti passando dai circa 122mila del 2017 ai circa 22mila del 2018, 87% in meno.

Ultimo ma non per questo minoritario è il capitolo che riguarda le forze dell'ordine; anche qui in soccorso arrivano i numeri: con fondi esclusivamente del Ministero dell'Interno, a cui quindi si potranno aggiungere fondi provenienti da altri Ministeri, sono stati destinati alla Polizia di Stato 10,5 milioni di euro per il 2018, e 36,65 milioni per ciascun anno dal 2019 al 2025; per il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco sono stati destinati 4,5 milioni per il 2018 e 12,5 milioni di euro per ciascun anno dal 2019 al 2025 con la previsione di andare ad effettuare con la prossima legge di bilancio 1500 assunzioni per coprire il 50% del fabbisogno effettivo di Vigili del Fuoco. Crediamo che i fatti valgano più di mille parole e di sterili polemiche: legalità e sicurezza da restituire ai cittadini sono per noi impegni irrinunciabili". Lo afferma in una nota la senatrice della Lega Maria Saponara.

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