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Vignali ancora alla città: "Intendo lasciare con servizi e conti in ordine"

Il sindaco: "Non sottovaluto le proteste di piazza, che sono legittime, quando sono civili, ma credo di dover rispondere anche a tanti altri cittadini, che oggi vogliono una città governata"

Pochi giorni fa avevo spiegato di voler rimanere al mio posto in questo momento, nonostante le polemiche che hanno colpito il Comune e che non ci lasciano indifferenti. Non per attaccamento alla poltrona o per carriera politica, ma per concludere alcuni passaggi amministrativi, frutto di un lunghissimo lavoro con le imprese, il territorio, il Governo, le banche.

Diversamente lasceremmo Parma in mezzo a un guado pericoloso, vanificando un lavoro che dura da mesi di messa in sicurezza dei bilanci, assestamento e approvazione dei piani industriali delle società partecipate, di reperimento delle risorse necessarie per pagare le imprese che hanno lavorato e stanno lavorando per l’Amministrazione. E soprattutto lasceremmo in sospeso decine di cantieri fondamentali per la città e il suo sviluppo.

Quello in Consiglio è stato uno di questi passaggi fondamentali. Abbiamo approvato la delibera che permette di accedere al finanziamento di Parma Infrastrutture. Significa che inizieremo a pagare, per quasi 20 milioni, numerosissime aziende e artigiani che in questi anni hanno realizzato opere, manutenzioni, lavori e che vedevano i loro crediti bloccati dal Patto di stabilità.

Abbiamo approvato la delibera che completa il rafforzamento patrimoniale di Stt e che mette definitivamente in sicurezza il sistema delle partecipate. In particolare un finanziamento di 17 milioni per il completamento della nuova Stazione. Ora il presidente Varazzani ha in mano l’ultimo strumento (da lui richiesto) necessario a Stt per essere operativa e per completare opere fondamentali per Parma, oltre alla nuova Stazione, la Scuola europea, la sede Efsa, il Ponte Nord e centinaia di alloggi di edilizia sociale.
Abbiamo approvato i Piani industriali di tutte le società partecipate del Comune, portando a compimento quel percorso di consolidamento dei conti e di trasparenza a cui lavoriamo da tempo.

Da subito riprendo a lavorare, responsabilmente, fino al prossimo passaggio cruciale, fissato per il consiglio del 13 luglio, in cui approveremo il nuovo regolamento delle società partecipate. Si tratta di uno strumento molto utile per l’indirizzo, il controllo e la trasparenza delle società. Infatti con il nuovo regolamento le società portano in Consiglio comunale, oltre alle decisioni strategiche, anche, per ben due volte all’anno, i bilanci per l’approvazione. Inoltre introduciamo, prima ancora che sia previsto per legge, il bilancio consolidato di Comune e società partecipate. Abbiamo anticipato i tempi proprio perché penso che la trasparenza degli atti amministrativi sia oggi più che mai necessaria.

Nelle prossime sedute di luglio anticiperemo anche il passaggio in Consiglio comunale dell’assestamento di Bilancio, che solitamente viene presentato ai consiglieri nel mese di settembre.Gli altri passaggi fondamentali a cui sto lavorando sono: la destinazione alla nostra città dei 70 milioni di euro per opere alternative alla metropolitana. Sto lavorando con i ministeri perché questo sia uno dei primi atti del Governo appena approvata la Finanziaria. Sto anche continuando a lavorare con il Regio e il Ministero dei Beni culturali per la realizzazione del prossimo Festival Verdi.

Non sottovaluto le proteste di piazza, che sono legittime, quando sono civili, ma credo di dover rispondere anche a tanti altri cittadini, che oggi vogliono una città governata e un sindaco che svolge interamente le sue funzioni.
Ho governato questa città in un momento difficilissimo. La crisi ha rischiato di travolgerci. Ha messo a repentaglio la realizzazione di opere e progetti già ambiziosi in tempi normali e, ora, sproporzionati. Questa crisi è stata come una curva a gomito in fondo a un lungo rettilineo.

Ci sono state città che andavano ai 30 all’ora, per loro vedere la curva all’ultimo momento non è stato un grande problema. Parma era invece da anni lanciata a grande velocità con importanti investimenti, servizi elevatissimi con l’obiettivo di essere una città sempre più attrattiva e vivibile. A questa velocità la curva è stata per noi più pericolosa che per altri. Siamo riusciti a sterzare all’ultimo momento senza rinunciare a opere e servizi. Questo rischio la città lo ha avvertito.

Poi alla crisi si sono aggiunte le vicende gravissime di questi ultimi giorni. E purtroppo nel giudizio della gente queste cose si sono mescolate.
Il mio unico obiettivo ora è portare a termine prima possibile ciò che è necessario, per lasciare una città in ordine. Perché in questi anni Parma è stata bene amministrata. E così io la voglio lasciare: con i servizi che funzionano, le strade e i parchi sicuri, puliti e con i conti a posto".

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