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Nuovo Psc, Alinovi: "No al consumo del suolo, rivalutiamo l'esistente"

L'assessore all'Urbanistica traccia le linee per una variante generale del Piano regolatore. "Costruire sul costruito, favorire la sostituzione di edifici privi di pregio per ricostruirli ex novo"

L’assessore Alinovi ha tracciato le linee che ispireranno le scelte dell’amministrazione in materia urbanistica in un convegno della CGIL – Molte le novità: sostenibilità ambientale, risparmio energetico, qualità edilizia, recupero e ricostruzione dell’esistente e salvaguardia del territorio.

Le novità certamente non mancano, e alcune anticiperanno l’adozione del piano rivisitato, che sarà adottato  sulle linee tracciate dal documento programmatico redatto dall’Amministrazione. Contenimento del consumo di suolo, rigenerazione urbana  e processi di rigenerazione del territorio agricolo che circonda la città, sono i punti cardine della nuova strategia comunale di pianificazione territoriale.

Costruire sul costruito nella prima periferia

“La nostra idea – ha affermato Alinovi – è quella di “costruire sul costruito”, cioè di favorire, mediante politiche di incentivazione, la sostituzione di edifici privi di pregio (e spesso con problemi statici) costruiti negli anni cinquanta e sessanta nella prima cintura periferica (soprattutto case con poche unità abitative) per ricostruirli ex novo. Come incentivo verranno previsti i “premi volumetrici”, cioè la possibilità di aumentare i volumi edificati. Questa operazione – continua l’assessore -  avrà una serie di effetti indotti rilevanti: per esempio consentirà di costituire, grazie agli introiti derivati  dagli oneri di urbanizzazione aggiuntivi,  un fondo di “credito edilizio energetico”, da destinare a contributi per interventi rilevanti su altri edifici già esistenti, strutturalmente meno precari, in modo da intervenire sull’involucro esterno, per ottimizzare il costo energetico, e sulle strutture per la sicurezza antisismica”.

“In questo modo – sostiene Alinovi – lavorando sull’esistente, potremo anche recuperare, consensualmente, all’uso agricolo parte del suolo “condannato all’edificazione” dal PSC attuale”.

Recupero dei casolari e vendita diretta dei prodotti agricoli alle mense

Sempre all’insegna della “green economy” e della “sostenibilità ambientale”, il piano comunale prevede l’istituzione di “Parchi agricoli peri-urbani”, con il recupero dei cascinali, il mantenimento o il ripristino delle alberature lungo i canali e la creazione di una “filiera corta”, cioè della vendita diretta dei prodotti della terra, che potrebbe interessare anche il Comune, per l’approvvigionamento delle mense scolastiche.

Le anticipazioni

Il PSC sarà rivisitato e adottato probabilmente entro il 2013, ma nel frattempo verranno introdotte alcune innovazioni volte a sostenere un settore, quello dell’edilizia, in profonda crisi.Già nei prossimi giorni verrà adottata una deliberazione che consentirà agli operatori di chiedere la compensazione degli oneri dovuti al Comune, trasferendoli da un intervento annullato ad uno nuovo (finora si doveva chiedere il rimborso, con tempi non brevi).

Inoltre si sta lavorando per consentire ad interventi ora previsti come misti di residenziale e terziario (che si fa molta fatica a vendere), di trasformarli interamente in residenziale, con la clausola di riservare una quota di questi appartamenti ad affitto agevolato per giovani coppie per almeno dieci anni.

Green Economy

L’assessore ha quindi illustrato i provvedimenti in arrivo in materia di  “economia verde”. Per i privati si sta lavorando   ad un progetto pilota per l’uso ottimale dell’energia prodotta da fonti alternative, con lo scambio energetico all’interno dei quartieri, grazie ad una ricerca che vede coinvolto anche il Comune di Parma, insieme a Piacenza e Padova, e che comporterà investimenti di 12 milioni di euro, con un probabile contributo europeo pari ad un quarto del totale.

Scuole “risparmiose”

Per il patrimonio edilizio pubblico l’attenzione si è già concentrata sulle scuole: nel giro di due anni verrà eliminato l’Eternit nei 4 plessi in cui è presente e soprattutto si investirà (la quantificazione dipenderà dai contributi che si riuscirà a catturare a livello statale ed europeo)  in interventi sugli edifici esistenti per ridurre drasticamente i consumi energetici, e di conseguenza per abbattere gli importi delle bollette che gravano pesantemente  sulla spesa corrente. E la nuova Racagni, sarà un po’ il simbolo di questa nuova frontiera del Comune.

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