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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

"Vignali? Con lui è cominciata la desertificazione del centro storico"

Il Comitato Parma in Centro attacca: "Da anni la vivibilità soprattutto di via Farini è cambiata a favore di una conflittualità tra chi vive la notte con eccessi, schiamazzi e maleducazione e i residenti costretti ad attivarsi per tutelare il loro diritto alla salute"

"La candidatura a Primo Cittadino dell’ex sindaco Vignali non ci rassicura in quanto è stato il primo responsabile della chiusura del centro storico, del posizionamento indiscriminato di colonnotti davanti a negozi e abitazioni, creando disagi a a chi abita e lavora in centro storico". Queste le parole del comitato Parma in Centro in risposta alla candidatura di Pietro Vignali a sindaco della città. Con un comunicato molto duro, il gruppo attacca partendo da lontano, riferendosi al periodo in cui lo stesso Vignali era amminisratore di una città che proprio durante quegli anni ha coinciato ad assistere a una "desertificazione del centro, la trasformazione dei negozi dei borghi in garage e se parliamo della Parma da bere, con il modello di via Farini ,anche del degrado diventato ora insostenibile in tutto il centro storico. Da anni la vivibilità soprattutto di via Farini è cambiata a favore di una conflittualità tra chi vive la notte con eccessi, schiamazzi e maleducazione e i residenti costretti ad attivarsi per tutelare il loro diritto alla salute. Più che continuità tra la giunta Ubaldi e quella di Vignali dobbiamo parlare di affinità di fatto tra Vignali e i 10 anni seguenti, con l’obiettivo del salotto buono della città inaccessibile e desertificato

Riteniamo che la chiusura del centro senza prevedere ulteriori parcheggi e soprattutto una politica di reale potenziamento di una mobilità pubblica di massa sia stata deleteria per la vivibilità del centro storico e l’oltretorrente. Vero che il Sindaco Vignali bloccò il progetto di metropolitana che egli da assessore aveva fortemente voluto e approvato - si legge alla fine del comunicato stampa - ma senza però realizzare un’alternativa di trasporto rapido di massa che compensasse la riduzione di accessibilità al centro storico da lui stesso creata. Inopportuno, quindi, che chi ci ha portato a questa situazione ora si erga a paladino degli interessi del centro storico".

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