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Regione, il ritorno di Villani: "Terme di Salso, non alla svendita dei gioielli di famiglia"

Il consigliere regionale interroga la Giunta sull'operazione di leasing contratta dalla società Terme di Salsomaggiore e Tabiano SpA: 'Valutare un'azione di responsabilità nei confronti del management"

Sull'operazione finanziaria di leasing contratta dalla società Terme di Salsomaggiore e Tabiano SpA nel 2009 si sofferma il consigliere Luigi Giuseppe Villani (Fi-Pdl), che ha rivolto un’interrogazione alla Giunta regionale per sapere se non consideri opportuno rivedere la “posizione affermativa” sulla vicenda espressa dall’assessore regionale al Turismo e commercio, Maurizio Melucci, nella risposta a una precedente interrogazione, a fronte del “parere negativo” sull’operazione rilasciato “sia da parte del socio di maggioranza della società termale, il Comune di Salsomaggiore, sia dal suo attuale direttore generale”.

La richiesta di Villani è quindi quella di “valutare seriamente un’azione di responsabilità nei confronti del management e degli amministratori che attuarono quell’operazione”. Il consigliere chiede quindi se si sia valutato che, “considerando prioritaria la corresponsione dei canoni agli istituti di credito, non solo non sembra in accordo con il socio di maggioranza, ma si mettono in secondo piano le azioni in grado di tutelare i brand, promuovere l’offerta, ridurre i costi aziendali e quindi di creare le migliori condizioni per l’individuazione del partner privato”. Villani sollecita quindi la Giunta a segnalare se realmente consideri “una soluzione per il futuro dell’azienda la svendita dei gioielli di famiglia”, vale a dire il comparto alberghiero aziendale, per pagare i debiti soprattutto nei confronti delle banche. 

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