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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Violenze sulle donne, i candidati di Potere al Popolo:"Sono gli uomini a doversi interrogare"

Andrea Bui, Stefano Carosino e Emilio Rossi: "Usciamo da questa età della pietra in cui incoroniamo noi stessi come padroni del mondo"

I tre candidati di sesso maschile di Potere al Popolo nei collegi di Parma ‒ Andrea Bui, Stefano Carosino, Emilio Rossi ‒ commentano gli ultimi dati relativi alla violenza contro le donne e fanno alcune considerazioni a proposito di maschilismo, violenza e femminicidio

«Noi candidati uomini della lista Potere al Popolo ‒ Andrea Bui, Stefano Carosino, Emilio Rossi ‒ vogliamo prendere una posizione netta su un tema di cui da giorni si parla molto nella nostra città. Crediamo, infatti, che la violenza sulle donne non sia un problema solo femminile. Al contrario, è soprattutto una questione che dobbiamo porre a noi stessi come uomini. La violenza di cui parliamo si manifesta in pillole, dall’aspetto innocuo, come le battute tristi da Bagaglino, le spacconerie fatte apposta per ribadire la propria virilità vuota, per non parlare degli insulti omofobici. Certo, sono solo parole, ma già in queste è facile vedere il vero motivo dietro alla prevaricazione: una supposta superiorità dell’uomo eterosessuale che ci fa comodo, un privilegio di nascita che spacciamo per ordine naturale delle cose. Perché non proviamo a dimostrare una superiorità, invece che sulle donne, su quegli ominidi con la clava, incapaci di ragionare e insensibili al male che procurano? Usciamo da questa età della pietra in cui incoroniamo noi stessi come padroni del mondo.

«Le cifre ci raccontano una situazione drammatica: nel 2017 sono state 114 le donne uccise nel nostro paese (una ogni tre giorni) e moltissime sono quelle che hanno subito violenza sessuale, stalking o maltrattamenti fisici e psicologici. Il femminicidio non è che la punta di un iceberg. I dati nella nostra città, come abbiamo letto in questi giorni, non sono meno preoccupanti e tutte le statistiche ci dicono che gli autori di violenze sono soprattutto mariti, compagni o ex. E questo solo per limitarci alle violenze subite dalle donne, visto che non abbiamo dati sulle persone con diverso orientamento sessuale o diverse identità di genere.

«In definitiva, siamo noi a doverci mettere in discussione, rinunciando a quelle logiche maschiliste e patriarcali che ancora segnano profondamente la nostra quotidianità, le nostre relazioni, il nostro linguaggio. Sono queste logiche di possesso e di controllo che dobbiamo combattere insieme – uomini e donne – se vogliamo uscire dalla violenza».

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