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Studenti fuori sede: come muoversi in città

Metropolitana, scooter o bicicletta? Per andare all'università o per uscire con i nuovi amici, ecco come è meglio spostarsi

Studenti fuori sede, come muoversi in una nuova città?

Quando si va a vivere in un’altra città per studiare, si cerca di scegliere un appartamento il quanto più possibile vicino all’università. Nel caso di piccoli centri abitati spesso ci si riesce, ma quando si va a studiare in delle metropoli, è quasi sempre necessario uno spostamento per raggiungere l’ateneo.

Non solo, la vita da studenti fuori sede – per fortuna – non è fatta solo di libri ed esami, ma anche di nuove amicizie, di nuove esperienze e così, anche solo per uscire la sera, è necessario sapersi muovere in città. Macchina, mezzi pubblici, bike sharing? Ecco quali sono i modi migliori per spostarsi di giorno e di notte.

Studenti fuori sede: abbonamento per i mezzi pubblici

Sicuramente un abbonamento per prendere i mezzi pubblici (metropolitana, autobus, tram) è necessario se l’università nella quale si andrà a studiare si trova in una grande città. Nel caso di Roma, Milano, Firenze, Napoli, ad esempio, attraversare la città da una parte all’altra con i mezzi pubblici è l’opzione ideale. Per gli studenti esistono degli abbonamenti particolari, con prezzi agevolati. Metrebus a Roma, ad esempio, propone degli abbonamenti per studenti annuali con viaggi illimitati o a zone con validità dal 1 settembre al 30 giugno. A Milano, Atm ha pensato ad una tessera elettronica creata ad hoc per gli studenti e under 26. E ogni grande città ha un piano di abbonamento dedicato agli studenti universitari (e non solo).

Alcuni mezzi pubblici –autobus in particolare – girano anche di notte, permettendo a chi non ha la macchina o lo scooter di tornare a casa dopo aver fatto serata con gli amici. Sicuramente, soprattutto se si proviene da un piccolo centro di provincia, bisognerà studiare bene il percorso di autobus e metro, ma una volta assunta una certa dimestichezza, girare per la città ospitante sarà un gioco da ragazzi.

Studenti fuori sede: il bike sharing per spostarsi

In alcuni centri funziona meglio che in altri, ma il bike sharing è un servizio ormai presente in molte città italiane. Si tratta di un servizio a flusso libero, nato a Singapore e diffusosi presto anche in Europa e in Italia. Un modo simpatico, oltre che ecologico, per muoversi in città. Il bike sharing mette a disposizione di tutti biciclette libere; per utilizzarle basta registrarsi attraverso un app dedicata, sbloccare il lucchetto tramite Qr code e, pagando una cifra irrisoria (circa 30 centesimi l’ora), ci si può facilmente muovere in città, per poi lasciare la bike dove più fa comodo.

Non è tutto, perché in alcune città – ad esempio a Torino – si è passati dal bike sharing al monopattino sharing, attivo dai prossimi mesi, e che darà modo agli studenti fuori sede, ma anche a tutti gli altri cittadini, di muoversi comodamente in città, senza prendere la macchina.

Studenti fuori sede: scooter e automobile sì o no?

Ci sono anche studenti fuori sede che decidono di portare con sé, oltre alla valigia dei vestiti anche la macchina o lo scooter di proprietà. Buona idea, anche se così i costi salgono e non di poco. Utilizzare il proprio mezzo per spostarsi può fare comodo, soprattutto di notte, ma meglio farsi bene i conti, perché tra affitto e benzina le spese potrebbero salire notevolmente e pesare un po’ troppo sulla famiglia.

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