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Parma è quarta per mobilità sostenibile

Il settimo rapporto di Euromobility dà il verdetto città per città: la nostra è la prima fuori dal podio

Parma è quarta: questo il responso del settimo rapporto di Euromobility sulla mobilità sostenibile, una graduatoria dei principali centri urbani italiani, elaborata da Euromobility con il contributo e il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare.

 La classifica è stilata tenendo conto di molti indicatori: car sharing, bike sharing, mobility manager, presenza di auto di nuova generazione o alimentate a combustibili a più basso impatto ambientale (gpl, metano), funzionalità del trasporto pubblico, presenza di piste ciclabili e zone a traffico limitato e pedonali, dei dati sui parcheggi di scambio e a pagamento, di quelli sulla sicurezza, sulle flotte di veicoli comunali e sulla distribuzione delle merci in città, nonché delle iniziative di promozione e comunicazione a favore della mobilità sostenibile. Le 50 città monitorate sono tutti i capoluoghi di Regione, i due capoluoghi delle Province autonome e le città con una popolazione superiore ai 100.000 abitanti.

 Il primo posto va a Venezia, che lo riconquista dopo due anni, aggiudicandosi il titolo di città più "eco-mobile" d'Italia. Sul podio ancora tutte città del nord con il secondo posto a Bologna e il terzo a Torino, ma subito dopo arriva Parma. Milano si piazza in sesta posizione, Firenze in settima mentre Roma soltanto al ventesimo. Ancora nella “top ten” Bergamo all’ottavo posto, seguita da Padova e Genova. In fondo alla classifica della mobilità sostenibile Siracusa, Reggio Calabria e Potenza.

 “Questo settimo Rapporto - dichiara Lorenzo Bertuccio, Direttore scientifico di Euromobility - segnala che finalmente inizia a ridursi il tasso di motorizzazione, aumentano i veicoli a basso impatto in uso ai Comuni e alle loro aziende e riprende anche la crescita del numero di auto a metano e gpl, che raggiungono il 7.5% del parco nazionale circolante. Ma conferma, purtroppo, che ai servizi innovativi credono più i cittadini che i loro amministratori: se il bike sharing mostra una crescita a due cifre percentuali sia di utenti sia di biciclette, al car sharing si rivolgono sempre più cittadini ma le automobili diminuiscono del 2.4%”. Anche il Presidente Riccardo Canesi non fa salti di gioia, ma anzi bacchetta le amministrazioni “che dimostrano ancora di non aver compreso appieno quanto faccia bene alla salute delle città e a quella dei cittadini la mobilità attiva, l’uso cioè dei propri piedi e della bicicletta per gli spostamenti quotidiani. I percorsi in città sono ancora troppo poco sicuri e l’impegno sul piano culturale è scarso o addirittura assente”.

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