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E' il Parma di Corapi: Ciccio è... una 'punizione' per gli avversari

Il centrocampista ha trovato una continuità di rendimento eccellente, migliora gara dopo gara e corre come quando faceva il mediano. Si inserisce, gioca più vicino alla porta ed è diventato letale su calcio piazzato. Ha studiato da Van Hoojidonk, Ze Maria e Carbone

Dal nostro inviato

PARMA - Francesco Corapi è l'oro di Gigi Apolloni e del Parma. In questo preciso momento storico, Ciccio è l'uomo più in forma dei crociati, è quello più brillante e insieme decisivo. E' stata proprio una bellissima scoperta questo ragazzo di 30 anni, calabrese di poche parole, tutto casa e allenamento, con una propensione particolare per i calcioni: ne ha presi tanti in queste 23 partite, ne prenderà molti da qui alla fine, perché gli avversari cercano sempre di offuscare la mente del gioco di Apolloni, un catalizzatore incredibile di palloni. Ne gioca una quantità industriale in ogni gara, ne sbaglia pochi, molti dei suoi tocchi risultano essere comunque decisivi, ne giovano i compagni che si inseriscono, e pure lui che, da quando è diventato trequartista, non smette più di incidere. Lo fa con una costanza pazzesca, tanto che Apolloni è costretto a dargli le chiavi del gioco in ogni gara. E pensare che nelle prime sette partite, Corapi è stato sostituito sei volte.

EVOLUZIONE TATTICA - Come se non riuscisse a trovare la retta via, il feeling giusto con il campo e con i compagni. Fa il mediano, un mediano pensante che non solo distrugge ma che costruisce con una certa sapienza. La stessa sapienza con cui ha rassicurato la dirigenza, una dirigenza tesissima che prima della gara contro l'Alto è stata ammorbidita da una sua promessa: 'La vinciamo la partita'. Promessa mantenuta, coronata dall'ottavo centro in campionato. La terza magia su punizione. Ciccio è come una sentenza ormai, quando sistema il pallone dai 30 metri avversari in giù, dà sempre l'mpressione di poter trovare l'angolino giusto. E' al terzo centro consecutivo, dopo il gol al Villafranca, Corapi non si è più fermato. Un rigore contro la Fortis e la punizione beffarda contro l'Alto servita a incanalare la gara sui binari giusti. Ciò che ha stupito di più è stata però la costanza che ha trovato da quando ha cambiato ruolo. Apolloni viene folgorato sulla via di... Legnago. A novembre precisamente, quando Corapi aveva già impressionato e fatto notare che anche più avanti non sarebbe cambiato nulla. Dopo la panchina con il Lentigione, aveva giocato due gare un po' così, (contro Romagna Centro e Castelfranco). E nella rifinitura del sabato, Ciccio viene preso 'per il collo' da Apolloni che gli cinge affettuosamente un braccio sulla spalla e gli spiega che la domenica, contro il Legnago Salus, lui avrebbe fatto il trequartista.

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PUNIZIONE, BATTE CORAPI... - Di fatto è la prima novità tattica importante di questo Parma: per una ventina di minuti Corapi fa il 'dieci' prima di uscire. E segna pure la punizione, la prima, che lo consacra. Riceve una marea di applausi che convincono Apolloni a ripetere l'esperimento: contro il Delta, Corapi si deve occupare del play quando loro sono in possesso palla. Tutto bene, tutto liscio, Ciccio convince e piace. Corre il giusto, non più a vuoto come magari gli capita di fare nelle prime uscite, quando non riesce subito a trovare le misure. Si divide la porzione di campo con la prima punta che assiste, e si diverte a dettare i tempi e a fare gol,  oltre che a servire assist. Eguaglia e supera il suo bottino personale in una gara sola: contro il Bellaria la prima doppietta che abbatte il record personale di segnature in una stagione, quattro, e diventa simbolo di bel calcio, un 'mezzo' senza cui il Parma fatica. Migliora di giorno in giorno, anche nei calci piazzati: il sabato è sempre l'ultimo a recuperare i palloni che calcia, quelli che la domenica si insaccano puntuali in rete. Ha studiato da Van Hoojidon, sì, Pierre, l'olandese. La rincorsa strana dell'attaccante, il tiro, invece da Carbone e Ze Maria, due idoli di Catanzaro. Benny ci giocava, mentre lui era un ragazzo delle giovanili che spesso andava in prima squadra. Ze Maria allenava li e se lo portava con sè mentre calciava di destro sotto all'incrocio. E li che ha imparato.

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