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Da Bettini ad Adorni, passando per Malori: quanti campioni al Giro

Per la partenza della 12esima tappa, in Piazza della Pace parata di Vip e sportivi

Entusiasmo alle stelle per la partenza della 12esima tappa del Giro d'Italia. Piazza della Pace è stata invasa da diverse centinaia di appassionati, sportivi e curiosi. E una parata di leggende del ciclismo, come Paolo Bettini, Campione Olimpico ad Atene nel 2004 e due volte campione del mondo. Bettini ha fatto il punto prima della partenza della 12esima tappa del Giro d'Italia: "Quando si parla di Giro mi piace dire che è il più grande evento popolare d'Italia, è un viaggio lungo la penisola fantastico. Ogni giorno ci sono una miriade di iniziative. E ogni anno, dopo otto Giri corsi da professionista, abbiamo modo di vivere la nostra Italia in modalità rilassata. Poi c'è la gara, chiaro. Dico che questa è una tappa che avrei cerchiato di rosso, è una tappa ideale per l'allungo. Saranno decisive le scalate. Carapaz sta gestendo molto bene la gara, si deciderà all'ultima settimana. Nibali l'abbiamo visto in difficoltà, ma ha reagito benissimo. Esce storicamente alla terza settimana. Quindi attenzione". 

Per Adriano Malori, figlio di Parma e idolo indimenticato, ultima maglia rosa di Parma al Giro, campione del Mondo Under 23 a cronometro, il Giro d'Italia conserva un fascino particolare: "E' stupendo, vedere il Giro a Parma è magico come magica è l'atmosfera che si respira attorno alla manifestazione. Io ho avuto modo di vivere il Giro partendo da Collecchio, devo dire che ogni volta che ci penso mi emoziono. Chi vince? Dumoulin la tappa. Il Giro dico Almeida".

Per Francesco Moser il Giro "racconta l'Italia, il Paese, le città. Dopo c'è la corsa - dice lo sceriffo, vincitore di un Giro d'Italia e di diverse classiche del ciclismo - che è quella che tutti seguono. Tutti sono capaci di prendere la maglia, di vincere la tappa, ma solo uno trionferà. Questo è il Giro: 50 anni fa ho corso la mia prima gara, nel '73. Era partito dall'estero. I favoriti quest'anno? Su tutti Carapaz, ma vediamo. Ce ne sono ancora sette o otto che possono vincere il giro. Io ho vinto a Compiano, sono molto affezionato a questa terra. La carovana rosa oggi passerà da li, posso dire che ai miei tempi il campionato era più sentito. Ebbi un diverbio con Saronni ma poi ho vinto e tutto è finito li". 

Per Vittorio Adorni questa è una grande giornata. "Questo è un punto molto bello della città, la gente può vedere i campioni e parlare con loro. E' una giornata fantastica non solo per Parma ma anche per i corridori. Parma è una città che vuole lo sport, non abbiamo una squadra di calcio che fa la Serie A, ma anche il ciclismo è forte qui: questa manifestazione è molto sentita. Per sapere chi vince bisogna aspettare le grandi montagne". 

Tra i curiosi c'era anche Donadoni: "Si respira un'aria di festa - dice l'ex allenatore del Parma - di grande entusiasmo. C'è voglia di vedere questi atleti fare le cose che sanno fare. E' fantastico. Faccio fatica a dire chi vincerà, seguo in tv con grande interesse. Il Parma? Sono affezionato a Parma, ho un grande legame affettivo e seguo l'andamento della squadra e tutto quello che succede intorno al club. C'è una proprietà che ha voglia di mostrare, far vedere grandi cose e arrivare ai risultati. E sarebbe importante per questa piazza e per questa gente tornare subito in Serie A". 

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