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anche il montecchio sposa il calcio femminile

Alcune famiglie chiedono alla società giallorossa della Val d’Enza di allestire una squadra di ragazzine e il Consiglio direttivo si fa trovare pronto. Il vice presidente Colli: "Ci stavamo pensando già l'anno scorso. Partiremo in settembre". Benedetta Brugnoli, giocatrice di Serie A del Sassuolo sarà la testimonial ed era presenta al primo allenamento coi maschi di alcuni ragazzine

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ParmaToday

Diverse richieste da parte di famiglie del paese hanno portato la dirigenza dell’Us Montecchio ad aprire le porte al calcio femminile. Durante le vacanze di fine anno il Consiglio direttivo ha infatti varato il progetto di allargare i propri orizzonti introducendo, dal prossimo settembre, una formazione di ragazzine desiderose di cimentarsi in uno dei pochi sport che, attualmente, possono essere praticati all’aperto, ovviamente nel rispetto delle limitazioni imposte dalle normative a livello nazionale. L’idea era già nell’aria l’estate scorsa, tant’è che la dirigenza, di comune accordo con Giorgio Sassi, responsabile tecnico del settore giovanile e Antonino Barillà, direttore della Scuola calcio, con l’aiuto di Samuele Ferrari al coordinamento, ha dato il via libera all’inserimento delle prime cinque bambine nel gruppo dei pari età di sesso maschile. Allo scopo di mettere a loro agio le giovani atlete e per dimostrare che anche le ragazze possono arrivare a giocare a calcio a livelli importanti, il Montecchio calcio ha invitato come “testimonial” la giovane Benedetta Brignoli, attuale atleta di Serie A che milita nelle file del Sassuolo, nonché nipote del direttore organizzativo del vivaio Giovanni Lusetti. Benedetta, tra l’altro, è di Villa Aiola, una frazione del comune di Montecchio, da sempre legata alle proprie tradizioni, tant’è che è stato un piacere per lei scendere in campo per dimostrare alle nuove leve che, pur partendo da una frazione di un paese di provincia, si può arrivare in Serie A. “L’idea è quella di offrire una nuova proposta alle famiglie, un’iniziativa concreta che prenderà il via dal prossimo settembre - spiega Giordano Colli, vicepresidente del Montecchio Calcio - Da oggi, qualunque ragazzina della Val d’Enza che desiderasse giocare a calcio potrà tranquillamente prendere contatto con noi, per poi aggregarsi alle squadre di ragazzini della medesima età, dove hanno già iniziato le cinque bambine che abbiamo. Quando la pandemia ce lo consentirà sarà nostra intenzione organizzare un “Open day”, in primavera, aperto a tutti, ragazzini e ragazzine, coinvolgendo sempre più famiglie del nostro paese, allo scopo di offrire loro una nuova possibilità di fare attività sportiva. Tra l’altro, dalla prossima estate, all’interno della Centro sportivo Silvio D’Arzo, nel rispetto del progetto presentato in Comune alcune settimane fa, avremo a disposizione un nuovo campo in sintetico e una nuova palestra in tecnostruttura che ospiterà chiunque desideri avvicinarsi al mondo del calcio e dello sport in generale”. (Ufficio stampa Montecchio calcio)

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