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Apolloni sta con i piedi per terra: "La festa? Prima il Delta, stiamo calmi"

Il tecnico non sta nella pelle: "Difficile non pensare alla festa, ma dobbiamo stare sul pezzo..."

Dal nostro inviato

COLLECCHIO (PR) - Nella settimana più importante della stagione, con un Tardini pieno è una città che non sta nella pelle, Gigi Apolloni cerca di essere lucido e spiegarci quelle che sono le sue sensazioni. E' difficile rimanere freddi, ma Gigi ci prova, ci deve provare e deve pure riuscirci perché da domani passa il significato della stagione del Parma. A giochi quasi fatti, con la matematica che è lì a un passo, Gigi il preciso fa il punto. "È chiaro che c'è la consapevolezza che si tratta di una gara particolare. Qua possiamo costruire in maniera definitiva la casa, senza agitazione e frenesia che frenerebbe testa e gambe. C'è una squadra avversaria importante, una di quelle proiettate per arrivare a fine campionato davanti. Pera ad esempio è capocannoniere, andrà grattato con un riguardo particolare. Tutta la squadra comunque forte e delicata da affrontare. LA città ha sofferto, quello che ha subito il tifoso del Parma può consderarsi un'umiliazione. Alessandro LUcarelli ci ha raccontato un po' quello che è successo e davvero. Si è fatto le stesse cose che abbiamo fatto le altre settimane, abbiamo incontrato gente per strada che non vede l'ora. La cosa che ci tengo a dire è che voglio sottolineare è avere la forza di giocare ancora da squadra, quando si giocano partite come queste si tende a primeggiare, ma è importante che ognuno sia legato all'altro, perché si sostengano a vicenda. Il Delta ha giocatori molto abili che sanno leggere gli inserimenti, ci sarà un gioco di squadra che porterà il Parma ad alzare l'asticella dell'attenzione. Messina non farà parte della partita, gli è stata diagnosticata un'appendicite, sta prendendo due antibiotici e purtroppo non sarà della gara. Abbiamo un sacco di alternative, anche in avanti, escluso Baraye che sarà squalificato. Longobardi, Guazzo, Musetti, Lauria, Mazzocchi, Melandri, in avanti. Conferme? Nessuno mi ha detto nulla, io non penso al futuro, non abbiamo mai parlato di niente, faccio passo dopo passo, per scalare la montagna devi guardare sempre il primo. I miei sono distinti, non possiamo pensare a niente, che sia lontano da domenica. I festeggiamenti sono una tentazione troppo forte, il sogno è sempre stato quello di arrivare all'obiettivo, e veder crescere quei ragazzi, veder crescere una squadra. Mi immedesimavo in Scala, ci diceva sempre di accettare i limiti dei propri compagni, è una frase che ho fatto mia. Sono frasi e insegnamenti che faccio miei, che porto con me, sperando di poter rendere tutti felici. Ai ragazzi ho detto sempre che questo doveva essere un anno di crescita, spero sia stato davvero così".  

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