Il Parma vince pure ad Ascoli: Man e Bernabé lanciano la fuga
Finisce 3-1 al Del Duca: doppietta del romeno, in mezzo il gol di Caligara per l'1-1 che dura poco. Chiude la punizione magistrale di Bernabé. Espulso per proteste Viviano. Ottava vittoria in undici partite, numeri da capolista
Seconda vittoria consecutiva per il Parma che piega l’Ascoli a domicilio nel segno di Dennis Man (doppietta) e Bernabé e scappa a +5 dal Catanzaro, momentaneamente secondo. In attesa delle altre, la squadra di Pecchia continua a macinare punti dopo una partita in cui tra i migliori in campo c’è il suo portiere: Chichizola compie un paio di interventi importanti e indirizza la partita sui binari favoriti dei crociati. Ottava vittoria in undici partite, 26 punti, 6 in più rispetto al Palermo che ha due gare in meno, 8 più del Venezia che deve ancora giocare domani a Pisa. Una notte da super capolista per i crociati, applauditi da Krause in tribuna arrivato in tarda mattinata ad Ascoli.
“Chi parte forte ha più possibilità di vincere la partita”, aveva detto Pecchia alla vigilia. E i suoi, dopo qualche attimo di incertezza, l’hanno presa alla lettera trovando il gol del vantaggio al minuto 7. Pallaccia di Bellusci che, in fase di impostazione, denuncia sempre qualche problema. Sfera rapita da Sohm sulla trequarti, con lo svizzero reattivo come i giorni migliori che vede e serve centralmente Bonny. Il francese allarga la visuale pescando Man nella sua posizione preferita: da sinistra viene in mezzo palla al piede, l’accarezza con il mancino e lo mette alle spalle di Viviano che tocca ma senza fermarne la corsa. Vantaggio Parma, ma stavolta non c’è tanto spazio per sprigionare la corsa di Benek e del romeno negli spazi che l’Ascoli, nel tentativo di pareggiare, probabilmente lascerà. Perché la squadra di Viali è ordinata e compatta, si rimette a posto e comincia a picconare la retroguardia del Parma con azioni ragionate: da destra e da sinistra arrivano tanti palloni aerei recapitati a Nestorovski e Mendes. Delprato e compagni, già avvertiti nei primi minuti da una girata pericolosa del macedone, vanno in apnea sulla pressione dei bianconeri. Che è bella forte per una decina di minuti. E produce, oltre al gol del pari di Caligara con un tiro da fuori, almeno altre tre occasioni da gol. La più clamorosa disinnescata da Chichizola, bravissimo ancora su Caligara che aveva calciato da fuori. L’ascoli è una squadra fisica, fa sentire il peso dei muscoli e dei centimetri ma traballa terribilmente in difesa. Infatti è bastato un lancio lungo dalle retrovie per abbattere la fragile resistenza dei padroni di casa. Man si beve Falasco e infila la palla tra lui e Quaranta per segnare la sua personalissima doppietta, la prima in maglia Parma. Passata la burrasca, passa anche la paura agli uomini di Pecchia che si scuotono e vanno negli spogliatoi in vantaggio di un gol. Vantaggio che diventa doppio, al minuto 53’ quando Bernabé con una punizione da manuale gela Viviano con la palla che sbatte prima sulla traversa e poi oltrepassa la linea. 3-1 per la squadra di Pecchia.
Il Parma mette il pilota automatico e sfiora in più occasioni il quarto gol. Una volta con Sohm che, di fatto, se la costruisce da sé: ruba palla a centrocampo con il solito pressing, poi galoppa fino all’area di rigore, supera Viviano ma non Bellusci che dice no al poker con un ottimo salvataggio sulla linea. L’Ascoli lamentava un fallo sull’azione che ha portato lo svizzero a calciare in porta ma Viviano ha protestato troppo e Fabbri l’ha espulso. Da qui gara in discesa per gli uomini di Pecchia che si arrabbia quando i suoi non la chiudono dopo un’azione che ha portato Colak (entrato al posto di Bonny) alla conclusione. Intanto è uscito Man per Coulibaly, con il francese a riequilibrare l’assetto in un 4-4-2 compatto. Si rivede pure Camara, al debutto stagionale. L’ivoriano a fine gara rischia di riaprirla con un fallo su Rodriguez che Fabbri aveva inizialmente giudicato da rigore. Il Var richiama l’arbitro che corregge il tiro e concede un calcio di punizione perché il fallo era fuori area. Finisce in gloria per gli uomini di Pecchia che certificano la propria forza e si solidificano il primato.