rotate-mobile
Sport

Assemblea di Lega, c'è il sì per il taglio degli stipendi, il Parma ha giocato in anticipo

Votato all'unanimità il documento sui tagli proposto alle squadre: una riduzione dei costi per i tesserati pari al 30%, tradotto praticamente in quattro mensilità in caso di cancellazione

L’Assemblea convocata d’urgenza da parte della Lega si è conclusa. All’ordine del giorno i punti dibattuti sono stati due: uno riguardo al protocollo da utilizzare nel caso si dovesse tornare in campo (ritmi inevitabilmente dettati dal coronavirus e dall’andamento dell’epidemia); l’altro invece riguarda il taglio degli stipendi da parte dei calciatori. Non c’è ancora un punto di incontro che si possa definire ufficiale ma molte società, tra cui il Parma che è stata una delle prime, si sono portate avanti nei discorsi con i propri tesserati (squadra e staff) per definire un accordo basato soprattutto sul buon senso. Partiamo dal secondo punto, quello che sembra di più difficile risoluzione. L’impatto economico dell’emergenza sanitaria sarà terribile, ogni comparto dovrà cercare di attutirlo come può. In caso di cancellazione del campionato la Lega ha proposto alle squadre che ci sia una riduzione dei costi per i tesserati pari al 30%, tradotto praticamente in quattro mensilità. In caso di ripresa invece il taglio sarebbe meno profondo e andrebbe a toccare il 15% dei compensi. Le casse esangui delle aziende impongono una prova di maturità anche da parte del sistema, dei dipendenti e in questo caso dei tesserati. Il Parma, come detto, si è già mosso con passi concreti verso questa direzione. Un primo contatto tra le parti si è già avuto: siamo in fase preliminare, va detto, ma gli esiti dello stesso possono essere considerati molto positivi. . Tutto si è svolto nel segno del buon senso e del rispetto reciproco, da quello che emerge non avrebbero perso tempo a dibattere sul sì o sul no ma sulle modalità di un’intesa che potrebbe anche essere meno “estrema” delle linee guida suggerite dalla Lega.

L’altro punto dibattuto si è tradotto nell’illustrazione dei protocolli medici messi a punto da Maurizio Casasco presidente della federazione medico-sportiva italiana. Sostanzialmente è quello che hanno fatto le società prima che l’epidemia dilagasse: posto che guida la salute, solo il governo con l’ok dei sanitari deciderà se e quando riprendere a giocare a calcio. Per gli allenamenti ci sarà - quando ci sarà la possibilità di tornare a giocare - una divisione del gruppo in due parti: da un lato i “positivi accertati e guariti” ma anche quegli atleti che “abbiano avuto sintomi riferibili al contagio da Covid 19“, dall’altro i negativi, gli asintomatici nel periodo (quindi i non testati) e coloro che sono stati a contatto con i positivi (compagni di squadra o familiari). Le disposizioni prevedono la necessità di un esame clinico effettuato dal responsabile sanitario e di sottoporsi al tampone. Gli atleti negativi si sottoporanno ai test IgG/IgM (ricerca anticorpi). In base all’esito del controllo saranno considerati o immunizzati, o ancora soggetti all’infezione e quindi con ls necessità di sottoporsi al tampone ogni quattro giorni. Per quanto riguardo il primo gruppo dei “positivi“, la lista dei controlli comprende il test cardio polmonare, l’ecocardiogramma color doppler, l’holter per 24 ore inclusivo anche di una seduta d’allenamento, la spirometria, gli esami ematochimici e la radiologia polmonare. Al termine dei quali ci dovrà essere un “nullaosta infettivologo” per la ripresa. Il secondo gruppo sosterrà un test di sforzo massimale, l’ecocardiogramma, la spirometria e le analisi ematochimiche.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Assemblea di Lega, c'è il sì per il taglio degli stipendi, il Parma ha giocato in anticipo

ParmaToday è in caricamento