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Parma 1913 Saporetti sta in guardia: "Il campionato non è finito, il mercato? Siamo a posto"

Il difensore centrale, adattato a terzino, si nasconde: "Sulla carta non c'è storia, sì, ma le partite vanno giocate e vinte sul campo. Siamo al completo, al mercato non pensiamo, non serve nulla secondo me"

Dal nostro inviato
Guglielmo Trupo

COLLECCHIO - Dopo la bella vittoria di Rovigo, e la prova maiuscola nel primo tempo contro il Ravenna, il Parma continua la sua preparazione in vista della penultima partita dell'anno solare contro il Bellaria, squadra organizzata che non vive certo il suo momento migliore e che proprio per questo potrebbe rappresentare un problema in più per i crociati che hanno dato una grande dimostrazione di forza e, nello stesso tempo, hanno mostrato anche qualche limite caratteriale uscito nel secondo tempo di una partita che si pensava fosse già vinta e che in realtà ha visto proprio il Ravenna riaprire i giochi grazie ad un rigore prima e a un gol allo scadere poi. Mentre i crociati sbagliavano l'impossibile sotto porta, mentre si pensava già alla prossima partita, i ragazzi di Apolloni hanno concesso troppo campo agli avversari complice anche l'uscita di Giorgino che, seppure a mezzo servizio, ha dimostrato ancora una volta di essere indispensabile per la squadra. In questo primo scorcio di campionato, che ha visto il Parma laurearsi Campione di inverno con ben due giornate di anticipo, è emerso, oltre agli altri, anche Lorenzo Saporetti, il centrale difensivo che si è adattato terzino e che adesso da più garanzie rispetto a quelli che sono di ruolo. L'Under è molto ben visto dallo staff e da tutti i compagni, con la sua forza di volontà, che spesso maschera anche qualche difettuccio tecnico, mostrato in più di un'occasione, il Rosso di Romagna ha mostrato i suoi punti di forza: applicazione e solidità difensiva. Il tutto misto a carattere e grinta.

“Se il campionato è sempre più interessante o meno visto il dominio del Parma? Secondo noi ogni partita ha la sua storia, quindi il dominio del Parma è un fatto relativo, dipende da come scendiamo in campo ogni domenica e dall’atteggiamento che ci mettiamo, ma secondo me resterà interessante fino alla fine. In questo campionato sulla carta alcune gare possono sembrare abbordabili, però dopo come ho già detto è il campo che parla. Cercheremo di fare due vittorie come vogliamo tutti, ma il campionato non è assolutamente finito perchè finisce a maggio, quindi se ne riparlerà tra cinque, sei mesi. L’inseguitrice più ostica? Il Forlì è una gran buona squadra, qui al Tardini si sono mossi bene, credo sia questa una delle più forti del nostro girone. Il mio utilizzo? Sono contento di giocare, anche se con Agrifogli ho un buonissimo rapporto, lui è un’alternativa in più, ci giriamo e ci alterniamo in base a saporettiquello che il Mister vede in settimana. Se sto imparando sempre di più il ruolo di terzino? Mi danno una mano anche i compagni di reparto, mi sto trovando sempre meglio nella posizione, anche se non è troppo diverso dal ruolo di centrale, ma puoi sbagliare un po’ di più perchè non hai tutta la responsabilità che hai quando sei l’ultimo uomo, quindi ti senti un po’ meno in pericolo. Il gol di Messina? Scherzando gli ho detto che ha fatto gol grazie ad un mio movimento, ma è una cavolata, perchè sono partito due metri in fuorigioco, se l’avessi presa io sarebbe stato un gol non valido, per fortuna c’era lui che ha segnato e sono contento per lui. Il mercato? Sono d’accordo con i miei compagni, anche se ho visto che ieri hanno tesserato Mulas, ma penso che siamo a posto così, siamo un gruppo unito e quello basta. La differenza tra un campionato di Primavera e quello di Serie D? In Primavera gli allenatori sono più votati alla crescita della squadra, o anche dei singoli, mentre tra i grandi conta più il risultato, devi abituarti e devi crescere. Sotto il piano fisico è sicuramente diverso, sotto quello tecnico non lo so perchè in Primavera ci sono giocatori tecnici che giocano anche in categorie più alte, come Puskas e Bonazzoli nell’Inter. Cos’è successo domenica scorsa? Nel secondo tempo siamo entrati bene, poi c’è stato quell’episodio del rigore che sinceramente poteva anche non essere dato, perchè Simonetti ha alzato il braccio ma era da solo in area, non c’era nessuno. Noi stavamo facendo il nostro, e dopo il secondo gol ci siamo un po’ spaventati, però per fortuna è andata bene. Il Bellaria? Sappiamo che giocano sul sintetico, e niente di più: ora guarderemo qualche immagine. Il fatto di essere campioni d’inverno? La consapevolezza ce l’ha data, ma essere campioni d’inverno non conta niente, perchè bisogna vincere alla fine“.

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