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Parma, un punto è poco per l’Europa. Ma troppo per quello mostrato in campo

Un'involuzione, un passo indietro nella prestazione, ma il pareggio rinfranca l'ambiente e dice che i crociati sono li, davanti e padroni del loro destino. Parolo da Coverciano: "Sono contento di essere qua, Cassano è felicissimo"

E meno male che c’era Cassano al fianco di Ghirardi.  Il barese è riuscito ad allietare la giornata grigia del Parma e ha l’ha resa quasi bella, con la solita mano sulla bocca a oscurare il labiale. Contento, Antonio non ha lasciato i compagni, nemmeno da infortunato e, prima di partire alla volta di Coverciano, dove sosterrà i test medici con la Nazionale di Prandelli, ha scelto di andare al seguito della squadra, sperando in una giornata favorevole e in dei punti utili per l’accesso all’Europa. Invece, no, l’1-1 del Dall’Ara è un bel passo falso sul piano del gioco, ma salva i crociati più brutti della stagione. Meno male che c’era Cassano al fianco del presidente, ci sarebbe stato ben poco da ridere altrimenti, vista la giornataccia in cui sono incappati Lucarelli e compagnia domati dal Bologna e costretti a rinculare parecchio. Evidentemente non c’è stata poi tutta questa fame, eppure si è giocato alle 12:30, ma tutto è stato tranne che un mezzogiorno di fuoco. Donadoni ha rimproverato ai suoi la mancanza di cattiveria, il Bologna è stata l’unica squadra che ha mostrato di voler vincere, l’orgoglio rossoblù ha dettato i ritmi di una gara addormentata dal Parma, almeno nelle intenzioni, con un possesso palla sterile fatto di ultimi tocchi sbagliati, che hanno dato il via al contropiede felsineo.

E si deve ringraziare Friberg, o Morleo, oppure Cristaldo, se tante volte la difesa crociata ha retto, il passivo poteva essere più pesante. Che poi ci abbia pensato Palladino, con un tocco di fioretto gentile che è riuscito a risultare anche doloroso per le speranze del Bologna, bene, tanto di cappello per il gol, ma queste prestazioni non portano lontano, anzi, alimentano le speranze delle inseguitrici che non mollano di un centimetro e si rifanno sotto in maniera prepotente. Senza Parolo, sono mancate quelle doti di inserimento tipiche del centrocampista goleador, giusto quelle che avrebbero potuto aprire una breccia nel muro felsineo, una difesa che ha alzato da subito le barricate per fermare gli eventuali attacchi di un Parma spuntato che è stato surclassato sul piano della corsa, del dinamismo. Gli spazi che Palladino è riuscito a ritagliarsi, pochi, non sono stati molto sfruttati dai vari Schelotto e Biabiany. Il primo è incappato in una giornata no, brutta davvero.

E’ cominciata al quarto d’ora, quando in area si è addormentato senza trovare il gol che avrebbe messo la gara su altri binari. Il secondo è stato più vivo, ha inciso sul risultato con il cross del gol, ha creato qualche apprensione ma abbiamo visto versioni più belle. Morleo lo ha costretto un po’ a stare in guardia, lui ci ha messo la sua corsa ed è risultato essere pericoloso, ma ha predicato nel deserto. Acquah non è uno che fa gol, ha giocato una gara importante ha rubato palloni ed è stato decisivo in certe zone del campo, ma in area non ci va, Gargano invece è più tipo da pressing e con quella densità a metà campo e davanti a Curci per lui e gli attaccanti si è fatto difficile. Una giornata che ha visto i crociati nella loro versione peggiore, spuntati e senza idee, lenti e con qualche difficoltà di troppo nell’arginare gli attacchi di un Bologna che non ha saputo chiudere la gara in più di un’occasione, permettendo al Parma di raccogliere un punto prezioso per come si era messa. E, all’88’ Amauri ha sfiorato anche il gol vittoria, sarebbe stato davvero troppo per quello che i crociati hanno fatto vedere sul campo. E il parma si gode questo punto aspettando lo scontro diretto. 

PAROLO DA COVERCIANO – Intanto i quattro azzurri hanno raggiunto Coverciano per i test fisico-atletici che Prandelli ha ordinato in vista del Brasile. Mirante, Paletta, Parolo e Cassano sono arrivati in treno, sorridenti sbarcano alla stazione evitando le dichiarazioni, lasciando dei gran sorrisi come scia, tutti, tranne Parolo che commenta il momento magico dei quattro moschettieri: “Siamo felici, rappresentare il Parma per noi è un motivo di soddisfazione. Cassano è felice e quando lo è lo siamo anche noi. Possibilità di andare in Brasile? Non lo so…”.

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