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Martedì, 23 Aprile 2024
L'INTERVISTA

Cauet è sicuro: "Parma, Bonny ti stupirà ancora"

L'ex centrocampista di Torino e Como tra le altre è stato il primo allenatore di Ange allo Châteauroux: "Ha una tecnica importantissima, un fisico devastante: lo voleva la Juventus, ma poi il Parma è stato bravo ad arrivare prima e a chiudere"

Benoit Cauet conosce bene il calcio italiano e conosce pure Ange-Yoan Bonny, il giovane attaccante del Parma di cui si dice un gran bene. Il francese ha lavorato con l'ex centrocampista ai tempi dello Châteauroux, dove Cauet ha cominciato ad allenare. A Brescia, Bonny è uscito dalla nebbia con tutta la sua forza abbinata a una tecnica grezza che va lavorata ma che è di base nella struttura dell'attaccante, autore del 2-0 con il quale il Parma ha chiuso la partita. Un gol che spesso ha trovato in allenamento. Lunedì sera ha tagliato il suo primo traguardo in maglia Parma, ha depositato in rete il pallone prima di allargare le braccia davanti ai tifosi presenti al Rigamonti: come se li volesse abbracciarli tutti. Ed è stato sommerso dai compagni che, con la vittoria di Brescia, hanno ritrovato fiducia per la rincorsa. "Conosco bene Ange - dice Cauet a ParmaToday.it -. E' stato con me a Châteauroux, sono in contatto con lui e probabilmente lo vedrò in settimana. Sono contento che abbia trovato il gol, adesso deve solo trovare un po' di continuità. La tecnica non gli manca, vi dico che prima del Parma sul calciatore c'era la Juventus. Ci sarà un motivo se una squadra così forte si muove per un ragazzo così giovane, no?". 

Cauet, dove può arrivare Bonny?

"Ange ha mezzi tecnici molto importanti. Ha cominciato a giocare nella Serie B francese da giovanissimo, è stato uno dei primi ad aver segnato così presto. E' sbocciato subito tanto che diversi addetti ai lavori avevano messo gli occhi addosso al ragazzo. Ha un potenziale molto importante, tecnicamente è di altissimo livello ed è capace di fare tutto. Calcia con entrambi i piedi, ha una struttura fisica devastante". 

E cosa gli è mancato fino ad ora per imporsi?

"Forse gli è mancata la fiducia. E' arrivato a fine mercato e non ha fatto la preparazione. E’ stato aggregato subito con la Prima Squadra, si pensava che il Parma l'avesse preso per la Primavera ma Maresca era decisamente favorevole a farlo lavorare con la Prima Squadra già l'anno scorso. Si è ritrovato in Serie B senza allenamenti, con poco lavoro alle spalle in un anno che per lui è stato molto difficile. Ha dovuto familiarizzare con un altro calcio, con un ambiente diverso, ha subito un po' la pressione che aveva il Parma, ha avuto qualche difficoltà nell'ambientamento. Non dimenticate che è molto giovane e che la Serie B è un campionato molto competitivo. Negli ultimi anni tutti giocano per vincere. Lui ha fatto fatica ma non mi stupisce, ha bisogno di ritmo e di giocare le partite. Adesso è entrato in un movimento di rotazioni, sta crescendo e sembra molto positivo per lui questo. Lo vedo più responsabile, interpreta i ruoli con la giusta applicazione, ha più coraggio nel cercare l’uno contro uno. E' migliorato, ma può dare ancora molto". 

Qual è la sua dote migliore?

"E' un ragazzo tranquillo, introverso. E’ un lavoratore. Mi piace dire, avendolo conosciuto, che è uno che impara alla svelta. Lui ha imparato a lavorare con tutti gli allenatori, tutti parlano molto bene di questo ragazzo. La sua attitudine si vede anche in campo: è molto corretto e disponibile. Secondo me questo aspetto è molto positivo, al di là dei mezzi tecnici e fisici che sono molto importanti". 

Cosa l'ha colpita di lui?

"Guardi: in allenamento faceva delle cose straordinarie. Una volta abbiamo fatto una partita amichevole contro i più grandi e lui ha dribblato quattro o cinque avversari in modo semplicissimo. Rimasi stupito quella volta. Ha un fisico pazzesco, ha grandi capacità. Lui si sta attrezzando per questa Serie B, ha imparato tanto in questi ultimi mesi ed è un tipo che si da da fare. Le ultime prestazioni sono state molto positive per lui". 

Benoit Cauet ai tempi del Como con Fabio Pecchia

Ha già parlato con il suo ex compagno di squadra, Pecchia?

"Non ancora. Con Fabio ho giocato a Como. Mi ricordo che, da buon napoletano, parlava tanto già allora. Credevo già all'epoca che fosse adatto per fare l’allenatore. Per fare questo mestiere bisogna avere la personalità di imporre le proprie idee e farsi seguire dai calciatori. E per Fabio parla la sua carriera, non serve aggiungere altro". 

Cauet, domani dove guarda la partita?

"Si riferisce a Francia-Marocco? Grande partita". 

Sì. 

"Sono a Milano, la guarderò qui". 

Chi vince?

"La Francia si gioca una grande possibilità domani, contro una squadra forte. Dal punto di vista del gioco, Giroud e compagni sono favoriti. Ma il Marocco è un avversario difficile da affrontare, ha una mentalità molto combattiva a immagine e somiglianza del suo allenatore e dei suoi calciatori. Molti sono passati dall’Italia, ma indipendentemente da questo credo che la Nazionale di Regragui abbia una disciplina importante e faccia un'ottima fase difensiva. Infatti concede pochissimi gol. Per la Francia sarà dura, spero vinca. Se supera il Marocco ha una grande chance di bissare il successo del 2018. Ci spero". 

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